REDAZIONE LA SPEZIA

Taranto intanto ci sorpassa Scambi di aree per la crescita e percorso museale in Arsenale

Il ’Contratto istituzionale di sviluppo’ come percorso per trovare intese e finanziamenti. In parallelo l’espansione ’esterna’ della base navale nel Mar Grande, per le nuove unità .

Taranto intanto ci sorpassa Scambi di aree per la crescita e percorso museale in Arsenale

Nel 2020, l’allora capo di stato maggiore della Marina Militare Giuseppe Cavo Dragone (poi promosso capo di stato maggiore della Difesa), in un’audizione alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati, aveva affrontato il tema delle sinergie forza armata-società civile, indicando nel "Contratto Istituzionale di Sviluppo" lo strumento felicemente sperimentato a Taranto, sull’onda della mobilitazione della città per il caso Ilva. "In questo contesto - aveva spiegato - autorità di Governo, Marina, istituzioni locali ed esponenti della politica stanno interagendo per realizzare progettualità che miglioreranno le prospettive di crescita e l’ambiente a tutto beneficio della cittadinanza e del territorio. Un modello da applicare anche nelle altre aree in cui siamo presenti...". Non un riferimento puntuale alla Spezia ma deducibile. Vale allora la pena recuperare la memoria del corso avviato nella città ’cugina’.

A Taranto era stato il Governo a fare il primo passo, già nel 2015. Il risultato era stato quello delle intese tra Comune, Ministero della Difesa, Autorità portuale e il Ministero dei beni culturali che avevano aperto la via alla dismissione della banchina Torpediniere nella parte "interna" della base navale a favore di una stazione crocieristica e alla valorizzazione turistica e culturale dell’Arsenale militare, con percorsi espositivi tesi a raccontare la storia della fabbrica delle navi. Le operazioni vanno avanti e sono connesse allo sviluppo "esterno" della base navale, nel Mar Grande, per dare prossimità ospitalità all’unità anfibia multiruolo Trieste.

Il costo stimato del progetto di musealizzazione dell’Arsenale è di 35 milioni di euro, di cui 5,7 stanziati dal Cipe già nel 2017. Sono sei gli interventi in programma, il primo è la realizzazione di un "entry point" per l’accoglienza dei visitatori con spazi espositivi e attività di “merchandising”. Previsto poi il miglioramento delle esposizioni della mostra storico-artigiana già esistente, nell’adiacente Sala a Tracciare, un locale lungo quasi 200 metri in cui venivano “disegnate” le sagome delle navi che poi le maestranze tarantine dell’Arsenale avrebbero costruito. Il progetto prevede anche la riqualificazione delle officine “Lance a remi”, “Motori bassa potenza”, “Forni e fabbri” e l’esposizione, con visite, di un sommergibile.

Corrado Ricci