L’accusa era di tentato omicidio e la pena richiesta dal pubblico ministero di 9 anni e 8 mesi. Il giudice Tiziana Lottini lo ha condannato a 5 anni e 4 mesi accogliendo la tesi difensiva del marocchino presentata dall’avvocato del foro spezzino Raffaella Nardone. Jassine Chihi è comparso ieri in Tribunale a Spezia per rispondere dell’aggressione avvenuta Capodanno in piazza Cavour.
Quella notte il marocchino di 29 anni colpì con un bicchiere di vetro al collo Nedad Sulejmanovic provocandogli una ferita latero cervicale con lesione muscolare. Per l’episodio venne poi arrestato dalla squadra mobile della questura spezzina il marocchino eseguendo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di tentato omicidio, firmata del gip Marinella Acerbi su richiesta del pubblico ministero Maria Pia Simonetti e del procuratore Antonio Patrono. Nell’udienza che si è tenuta ieri in Tribunale a Spezia il legale Raffaella Nardone ha sostenuto la mancanza del tentativo di omicidio in quanto assente il dolo omicidiario diretto oppure alternativo ma soltanto quello eventuale facendo derubricare il fatto in lesioni. L’aggressione era avvenuta poco prima delle 2 del mattino in pieno centro cittadino. La parte lesa dopo aver ricevuto il colpo si era presentata sanguinante all’interno di una vicina birreria e un amico presente aveva allertato immediatamente i soccorsi che con l’ambulanza ha trasportato il ferito al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea.
L’imputato ha colpito una sola volta l’uomo che ha poi dichiarato agli investigatori di non conoscere l’aggressore. La parte offesa dopo il trasporto venne medicato e gli fu diagnosticata una prognosi di 35 giorni senza ricovero. Qualche giorno dopo l’aggressione il giovane è stato rintracciato in città dal personale della squadra mobile e arrestato eseguendo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di tentato omicidio.
Massimo Merluzzi