REDAZIONE LA SPEZIA

Testa di maiale mozzata. Il sindaco smorza i toni: "Il metodo mafioso non appartiene alla città"

Episodi come quello davanti ai cancelli del Ferdeghini sono l’eccezione "Non penso che volessero minacciare la dirigenza della Spezia: si tratta di sconsiderati che hanno voluto fare una goliardata".

Testa di maiale mozzata. Il sindaco smorza i toni: "Il metodo mafioso non appartiene alla città"

La testa di maiale mozzata lasciata da quattro persone incappucciate mercoledì sera davanti al cancello del centro sportivo Ferdeghini, ha suscitato una vasta eco a livello nazionale, trattandosi di un gesto molto grave, di stampo mafioso, per il quale le indagini della Digos sono di ufficio. A cercare di smorzare un po’ i toni, ieri, è stato il sindaco Pierluigi Peracchini: "La nostra fortunatamente è una città alla quale il metodo mafioso non appartiene – ha detto il primo cittadino – episodi come quello accaduto davanti ai cancelli della sede dello Spezia Calcio sono un’eccezione. Per questo, pur essendo molto grave, non penso che le quattro persone che hanno messo la testa di maiale siano dei mafiosi intenzionati a minacciare la dirigenza dello Spezia, ma piuttosto degli sconsiderati che hanno voluto fare una sorta di goliardata, sbagliando però i termini. Da sindaco, però, non mi preoccupo più di tanto".

Proseguono intanto le indagini della Digos che ha analizzato le immagini di diverse telecamere della zona per cercare di ricostruire il cammino verso via Melara dei quattro incappucciati.

Ovviamente c’è il massimo riserbo nelle indagini, ma trapela che si tratterebbe di quattro giovanissimi. Impossibile, in questo momento, sapere di più. E non si tratterebbe di esponenti del tifo organizzato. E’ vero invece che sempre più tifosi continuano a dissociarsi dall’accaduto, pur contestando apertamente il mercato dello Spezia. Qualcuno a fatto la battuta: "Davanti al cancello del Ferdeghini hanno messo la testa del maiale, ci dicano dove hanno messo il resto che andiamo a prenderlo e ce lo mangiamo...".

Massimo Benedetti