
L'intervento dei carabinieri forestali
La Spezia, 6 marzo 2025 – I controlli dei carabinieri forestali contro gli illeciti commessi a danno all’avifauna continuano: otto persone sono state denunciate e sono stati sequestrati oltre trenta esemplari di richiami vivi.
I militari del gruppo della Spezia e del Parco nazionale delle Cinque Terre, nell’ambito di due campagne di controlli coordinate a livello europeo e nazionale finalizzate al contrasto di attività illecite contro l’avifauna, hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica, otto soggetti e sequestrato penalmente trentatré esemplari delle specie di tordo sassello, tordo bottaccio, cesena e merlo utilizzati dai cacciatori come richiami vivi. I carabinieri, dopo dei controlli effettuati a carico di alcuni cacciatori, hanno riscontrato che erano in possesso di volatili, utilizzati come richiami vivi, con gli anelli di marcaggio inamovibili destinati al riconoscimento contraffatti.
I reati contestati sono la manomissione di sigilli (punito con la reclusione da uno a cinque anni e una multa da euro 103 a euro 1.032) e la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura (punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro).
Due soggetti sono stati denunciati perché responsabili di aver abbattuto rispettivamente un piccione (specie nei cui confronti la caccia non è mai consentita) e un merlo (in periodo nel quale la caccia è vietata).
I militari hanno anche proceduto a sequestrare amministrativamente tre esemplari di richiami vivi e ad elevare sanzioni per un importo totale di oltre 1.700 euro per violazioni alla normativa regionale relativamente alla compilazione del registro di detenzione dei richiami vivi e per la mancanza degli anelli identificativi.
In totale sono stati eseguiti oltre cento servizi specifici da parte di dieci nuclei carabinieri forestali e sono stati controllati oltre novanta soggetti. Alcuni degli animali sequestrati sono stati affidati al centro di recupero animali selvatici di Campomorone (Genova) e, dopo un periodo di riabilitazione, sono stati liberati.