Toti davanti ai giudici solo a fine mese: “E’ provato, ma determinato a difendersi”

Il vicepremier Tajani sulla vicenda. "Non ha ricevuto soldi in nero: è tutto tracciato e trasparente"

Ameglia (La Spezia), 17 maggio 2024 – “Non ho commesso alcun reato. Ora penso ad arrivare all’interrogatorio preparato per dimostrare la correttezza del mio operato". Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari nella sua villetta di Ameglia, ha affidato il suo pensiero all’avvocato Stefano Savi, con cui sta mettendo a punto la linea difensiva in vista del faccia a faccia con i pubblici ministeri di Genova, atteso verso fine mese. Da quanto emerso, Toti potrebbe parlare ai pm dal 27 maggio in poi. Lo stesso avvocato Savi ha sottolineato come Toti sia "umanamente provato da questa vicenda, ma sta lavorando alla costituzione della difesa, attraverso l’esame e l’analisi degli atti: è convinto di poter fornire elementi utili alla ricostruzione di quanto è successo, in termini tali da escludere ogni possibilità di reato".

Sulla vicenda giudiziaria che ha colpito la Liguria, è intervenuto ieri anche il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani, parlando a margine di un’iniziativa a Firenze. "Ricordo – le parole di Tajani – che tutto quello che è stato dato a Toti è tracciato, non è che sono stati dati soldi in nero. Il sospetto che uno, in cambio, possa aver preso delle decisioni è molto aleatorio. Quando ci sono i soldi in nero è un altro discorso, ma quando è tutto trasparente e tracciato ci sono stati anche dei precedenti dove poi sono stati tutti assolti". E lo stesso Tajani ha preso posizione sulle eventuali dimissioni di Toti.

"Aspettiamo cosa accadrà, sono una scelta sua. Ma prima bisogna vedere cosa dice il tribunale del riesame, cosa dirà lui durante l’interrogatorio. Intanto, però, la Regione continua a lavorare, non è ferma. Certamente, se dovesse rimanere in condizione di detenzione, sarà difficile poter continuare a governare, però vediamo. Ricordiamo sempre che sta alla magistratura dimostrare la colpevolezza di una persona, non è che una persona deve dimostrare la propria innocenza. Valuteremo, vedremo che cosa accadrà, ma bisogna aspettare ancora".

Se da più parti del centrosinistra nei giorni scorsi si sono levate forti richieste di "dimissioni immediate", una voce fuori dal coro è quella di Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva, sconfitta proprio da Toti nella corsa alla presidenza della Liguria nel 2015. "Dimissioni? Sono valutazioni che farà Toti – dice Paita – e non chiedo le dimissioni di un governatore in una condizione del genere. Nel senso che è una valutazione che naturalmente farà lui. Io do un giudizio politico e un giudizio economico su quello che sta accadendo. Ho fiducia nella magistratura e rimango comunque garantista".