Giovanni Toti si è dimesso: “Decisione irrevocabile”. Liguria verso nuove elezioni

L’avvocato dell’ex governatore ligure ha consegnato la missiva all’assessore Giampredrone, che l’ha protocollata. Al voto entro la fine di ottobre

Genova, 26 luglio 2024 – Alla fine Giovanni Toti si è dimesso dalla presidenza della Regione Liguria. Una decisione che è stata formalizzata questa mattina con una lettera in cui annuncia "dimissioni irrevocabili", missiva consegnata dall'avvocato Stefano Savi all'assessore Giacomo Giampedrone che a sua volta l’ha portata all’ufficio protocollo intorno alle 10,40.

L’ormai ex governatore della Liguria si trova agli arresti domicialiari nella sua villa ad Ameglia, in provincia della Spezia.  Ora bisognerà fissare nuove elezioni che si terranno entro 90 giorni come prevede lo statuto regionale.

La prossima settimana l'avvocato Savi potrà presentare una nuova istanza di revoca delle misure cautelari ai domiciliari, a distanza di oltre due mesi dal primo arresto per corruzione e a pochi giorni dal secondo per finanziamento illecito.

La lettera aperta

"Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro", scrive Toti in una lettera pubblica inviata al suo avvocato Savi, contestualmente all'ufficializzazione delle sue dimissioni. "Oggi sento come necessario che i cittadini tornino ad esprimersi per ridare alla politica, al più presto, quella forza, quella autorevolezza, quello slancio, indispensabili ad affrontare le moltissime sfide che la Regione ha di fronte per continuare nel percorso di modernizzazione e crescita economica", prosegue l'ormai ex governatore. Toti aggiunge di aver "atteso fino ad oggi per rassegnare le mie dimissioni per consentire al Consiglio regionale di approvare l'assestamento di bilancio e il rendiconto, fondamentali per la gestione dell'ente".

Qui il testo integrale della lettera aperta

Non manca un attacco all’opposizione: "Fino ad oggi il presidente ad interim Alessandro Piana, la Giunta, la maggioranza tutta, che ringrazio di cuore, si sono assunti l`impegno di evitare il blocco dell’ente, rispettando tutti gli impegni presi e portando avanti progetti e cantieri, con senso di responsabilità, capacità, onore. Lo hanno fatto anche di fronte a una opposizione che, lontana dall’attitudine istituzionale richiesta dal momento, ha saputo solo cavalcare la complessa situazione, dimentica dei suoi stessi valori del passato, di ogni civiltà giuridica, della Costituzione e di quella cultura di governo che dovrebbe rappresentare chi si candida alla guida di una comunità".

La storia

Toti era stato eletto governatore della Liguria, la prima volta, il 31 maggio 2015 e confermato per un secondo mandato il 21 settembre 2020. Il 7 maggio 2024 è stato arrestato nell'ambito della maxi indagine della procura di Genova per corruzione. Per lui, la gip Paola Faggioni aveva disposto gli arresti domiciliari nella sua residenza di Ameglia. Dopo che gip e Riesame avevano respinto l'istanza di scarcerazione o di alleggerimento della misura cautelare, il 18 luglio sono scattati i secondi arresti domiciliari per Toti, indagato anche per finanziamento illecito ai partiti. Ora le dimissioni, inizialmente scartate a più riprese, ma ritenute ormai necessarie all'interno di una strategia difensiva dell'avvocato Stefano Savi che porterà a un'immediata nuova richiesta di doppia scarcerazione, confidando che venga accolta dalla gip prima che la Procura possa richiedere il giudizio immediato, saltando dunque l'udienza preliminare e accorciando di molto i tempi del processo.

Per quest'ultima richiesta da parte dei magistrati inquirenti, infatti, è necessario, tra le altre cose, che per Toti rimanga la custodia cautelare. Ma la Procura non potrà muoversi in questa direzione prima di lunedì, termine ultimo per il legale di Toti per l'eventuale presentazione del ricorso in via ordinaria al Tribunale del Riesame contro la seconda misura cautelare. Ricorso che lo stesso Savi avrebbe comunque escluso per evitare di entrare nel "merito" delle accuse prima di un eventuale rinvio a giudizio e conseguente processo.

Le reazioni

"In Liguria siamo di fronte all`ennesimo tentativo di sovvertire il voto popolare usando inchieste e arresti. La Lega non si fa intimidire e i cittadini sapranno rispondere democraticamente riconfermando il centrodestra che ha rilanciato la Regione da tutti i punti di vista", si legge in una nota della Lega.

"Toti è un nostro avversario. La valutazione sulla sua gestione è negativa. I profili di conflitto di interessi sono quanto di più estraneo alla prassi di Azione si possa immaginare. Ma forzare le dimissioni di un Governatore attraverso l'imposizione di misure cautelari a pioggia è indegno di uno Stato di diritto. Così come indegno è usare le inchieste come fondamento di un confronto politico. Non è stata un bella pagina per la democrazia italiana”, scrive sui social il leader di Azione, Carlo Calenda.