I suoi più stretti collaboratori sono pronti a giurare che lo spettro delle dimissioni non aleggi neppure. E descrivono un presidente gagliardo, lucido, combattivo. Ma gli alleati del centrodestra, eccezion fatta per le poche frasi di circostanza rilasciate a caldo, subito dopo la notizia del rigetto da parte del Riesame dell’istanza di revoca dei domiciliari, preferiscono per il momento un imbarazzato silenzio. La lettera che il governatore Giovanni Toti ha diffuso venerdì sera urbi et orbi per il tramite del suo legale, li chiama in causa direttamente e lascia nelle loro mani il cerino. Lui non molla e quindi spetta a loro l’onere di decidere se spegnere il mandato o tenere accesa la fiamma. Fino a quando? Almeno fino al pronunciamento della Cassazione.
A mezze parole, i compagni di avventura del centrodestra ligure – nessuno, ovviamente, vuole rilasciare dichiarazioni – sono pronti a scommettere che la regione sarà chiamata a elezioni anticipate in primavera. E già c’è chi lavora al piano B, ossia all’individuazione di una candidatura papabile in vista di una possibile consultazione. Le proposte che circolano sono abbastanza scontate – l’attuale sindaco di Genova Marco Bucci, l’assessore totiano Marco Scajola, il viceministro Edoardo Rixi –, ma il fatto stesso che sia partito il toto-nomi testimonia che la girandola si è messa in movimento, con le conseguenze di logoramento sulla distanza che tutti conosciamo. Anche le ultime novità sull’operazione Golar Tundra – con la Regione che per bocca dello stesso presidente ad interim Alessandro Piana ha fatto sapere di essere pronta a discutere con il Governo l’opportunità di stoppare il trasferimento della nave gasiera da Piombino a Vado Ligure (scenario impensabile sotto la regia dell’uomo forte Giovanni Toti) vengono lette dai più come il chiaro segnale della volontà di assecondare, in vista di possibili elezioni anticipate, la radicata avversione dei sindaci al progetto.
Nelle prossime ore è atteso intanto il pronunciamento del gip sull’istanza, avanzata dal legale Stefano Savi, inerente l’incontro politico che Toti avrebbe chiesto di avere, nella villa di Ameglia, con il leader della Lega Matteo Salvini. Incontro che sembrava poter essere calendarizzato già per domani. Nella tarda serata di ieri, però, fonti vicine al ministro hanno fatto sapere che il summit "non è previsto né ora né prossimamente". Un’altra richiesta di colloquio è stata depositata in cancelleria per sdoganare un faccia a faccia con gli assessori regionali Giacomo Giampedrone e Marco Scajola. Ma anche i parlamentari liguri del M5S Luca Pirondini e Roberto Traversi fanno sapere di avere avanzato richiesta formale per incontrare Toti. "Vorremmo conferire con lui su temi di interesse pubblico e sull’attualità politica ma soprattutto vorremmo chiedergli di dimettersi per il futuro della regione".
Roberta Della Maggesa