Genova, 18 maggio 2024 – Nessun pressing per votare a favore della proroga della concessione trentennale al gruppo Spinelli del Terminal Rinfuse nel porto di Genova. Ad affermarlo è Giorgio Carozzi, ex giornalista componente del comitato di gestione del porto per il Comune di Genova, sentito come teste ieri nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Giovanni Toti. "Ho votato in scienza e coscienza in base a cinque considerazioni che ho fatto, nessuno mi ha fatto pressioni, se c'è qualcun altro che le ha fatte a qualcuno non era un problema mio – precisa all'Ansa –. Non posso dire nulla di quello che ho detto ai pm, dico che dagli atti emergono ricostruzioni approssimative". Intanto, nei prossimi giorni, dovrebbe essere sentito Andrea La Mattina, che nel board rappresentava la Regione, anche lui inizialmente contrario alla proroga trentennale ma che poi votò a favore. La prossima settimana, dunque, proseguiranno le audizioni di testimoni in Procura e potrebbe essere convocato anche il sindaco di Genova Marco Bucci.
Le parole di Spinelli jr sui finanziamenti
E resta il giallo delle parole pronunciate da Roberto Spinelli, figlio di Aldo, nel corso del suo interrogatorio. I pm di Genova riascolteranno, forse già da lunedì, il file della registrazione e, in particolare, dove il figlio dell'imprenditore parla di "finanziamenti illeciti". Lo stesso Spinelli jr, con una comunicazione dei legali di ieri, ha sostenuto di aver detto invece "finanziamenti leciti". Per gli inquirenti allo stato fa fede la trascrizione effettuata e, comunque, da quanto chiarito, questo aspetto non cambia il quadro per l'imputazione di corruzione anche a carico del governatore, per come delineata.
L'imputazione di corruzione, infatti, è costruita su versamenti, anche se tracciati, al Comitato di Toti in cambio dei quali il presidente della Liguria avrebbe messo a disposizione la sua funzione, nell'ipotesi accusatoria, a favore del gruppo Spinelli. Chiaramente il quadro potrebbe cambiare se emergessero anche finanziamenti illeciti, ossia non documentati, ma questo non rientra nelle imputazioni che hanno portato alla misura cautelare.
Allo stato, è stato ribadito, fa fede la trascrizione e se il riascolto dovesse confermarla certamente Roberto Spinelli potrebbe precisare che non intendeva dire "illeciti", ma che si è trattato di un errore o di una sorta di lapsus.
Analisi su pc e telefoni
Sempre dalla prossima settimana prenderanno il via gli accertamenti tecnici irripetibili su telefoni, tablet, pc e altri dispositivi informatici degli indagati. Da quanto si apprende, già da lunedì dovrebbero essere effettuate le copie forensi dei dispositivi del presidente della Regione, i quali poi saranno analizzati per acquisire messaggi, email o altro di utile per le indagini.