Alla fine, l’accordo per l’interrogatorio è stato trovato. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari dal 7 maggio per corruzione, verrà interrogato dai pubblici ministeri domani, 23 maggio, non si sa ancora se a palazzo di giustizia o nella caserma della Guardia di Finanza.
"Credo che Toti rimarrà fermamente sulle posizioni anticipate fin dai primi giorni. Gliene siamo grati perché è un atto di responsabilità importante e mi sento di ringraziarlo per questo". Alessandro Piana, presidente ad interim della Liguria, a margine del consiglio regionale, esclude ancora una volta le dimissioni anticipate del governatore, In base alla strategia delineata finora dall’avvocato Stefano Savi, l’eventuale decisione di dimettersi non avverrà prima che sia almeno alleggerita la misura cautelare.
Siamo invece al secondo giro di interrogatori, stavolta davanti ai pubblici ministeri, per Aldo e Roberto Spinelli, i due imprenditori coinvolti nell’inchiesta. Ieri mattina i legali dei due, gli avvocati Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza, si sono recati in procura per spiegare che, dopo aver finito di leggere tutte le carte, sono disponibili a farsi sentire.
Intanto il ‘giallo’ del verbale di Spinelli jr, che aveva spiegato che il presidente Giovanni Toti faceva "sceneggiate" perché "voleva i finanziamenti illeciti", verrà risolto con un perito. Appena letta la trascrizione completa, i legali degli Spinelli avevano mandato una istanza al gip per chiedere di rettificare il verbale visto che, a loro dire, Roberto Spinelli avrebbe detto "finanziamenti leciti". La procura ha detto al giudice di nominare un perito che riascolti la registrazione e poi la trascriva.