REDAZIONE LA SPEZIA

Giovanni Toti, l’annuncio del legale: “Non si ricandiderà alle elezioni regionali”

La rivelazione dopo l’udienza per il Riesame per la revoca degli arresti domiciliari nella quale i giudici si sono riservati. La decisione attesa tra un paio di giorni

Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti (Foto Ansa)

La Spezia, 8 luglio 2024 – "Quanto alle elezioni, le prossime previste riguardano il rinnovo del Consiglio Regionale, e non possono ritenersi rischio né attuale, vista la distanza di un anno e tre mesi dalla loro celebrazione, né concreto, visto che Giovanni Toti non parteciperà”. Lo ha scritto il legale di Toti Stefano Savi nella sua riflessione dopo l'udienza per il Riesame.

L’udienza è terminata dopo circa un’ora e mezza. I giudici si sono riservati sulla decisione per la revoca degli arresti domiciliari a cui è sottoposto dallo scorso 7 maggio il presidente della regione Liguria Giovanni Toti. Il governatore non era presente.

La decisione arriverà dunque in un paio di giorni. “Ho ribadito le richieste di questa difesa - ha spiegato l'avvocato Stefano Savi - perché per noi non sussistono più i requisiti di questa misura o, quanto meno, lo sono adesso in forma attenuata. La procura ha insistito nella sua posizione e cioè che il governatore deve rimanere ai domiciliari”. 

Il legale ha chiesto in via principale la revoca della misura e in via subordinata l'obbligo di dimora ad Ameglia o il divieto di dimora a Genova. "In caso di attenuazione - ha continuato il legale - scatterebbe comunque la sospensione in base alle legge Severino. Ma alla procura non va bene, hanno sostenuto che non cambia niente per quanto riguarda il rischio di inquinamento probatorio o della reiterazione del reato”.

I pm Federico Manotti e Luca Monteverde, presenti in aula, hanno spiegato di avere ancora bisogno di tempo per individuare altri testimoni da sentire e quindi per questo Toti non può essere lasciato libero perché, a loro avviso, potrebbe ancora influenzare i funzionari e dipendenti della Regione.

"Secondo noi - ha concluso Savi - il tempo per sentire i testimoni c'è stato e ci vuole qualcosa di concreto per mantenere la misura coercitiva. Non si può solo immaginare che in futuro ci possano essere ancora comportamenti non corretti. Anche perché il comportamento del presidente è sempre stato esemplare”.