"Tra queste mura la base artistica"

Andrea Caredda, figura chiave della Skaletta, racconta come il locale abbia influenzato la sua vita artistica e il successo dei The Manges, mantenendo sempre umiltà e passione per la musica punk rock.

Non è stato fra i fautori della sua fondazione, ma dopo poco tempo è diventato una delle colonne della Skaletta. Un vero e proprio factotum, che ha messo passione, talento e costanza al servizio del locale. Andrea Caredda, anche a nome dei The Manges, che lì in via Crispi hanno ancora il loro "headquarters" e che fra i primi diedero il via a questa lunghissima stagione di live, parla di un’esperienza che mescola dimensione personale con quella del progetto e della band punk rock. "Per me, la Skaletta è il centro di vari aspetti della mia vita: dal punto di vista artistico, tutto quello che ho fatto nella musica ha avuto origine e base qui e da qui è partita l’ambizione a portare il mio gruppo più lontano possibile dalla città di origine. Una volontà bilanciata dal voler dare comunque alla Spezia e farne parte, invitando qui gruppi della nostra scena, tanto da Milano quanto da dietro casa, che magari non sanno come farsi vedere e arrivano per la prima volta su un palco. Gli dai spazio, lo riconoscono come visione scambio culturale, mentalità comune. Ho pianificato tanti live, qui, oltre che esibirmi per questo pubblico: devi rinnovarti, anche se una cosa funziona. È questa la sfida. Ho lavorato fisso in Skaletta quasi dall’inizio fino al 2002, il collante era nel punk rock: con la mia gestione ho desiderato dare un’impronta e ce l’ho messa tutta: per me, questo posto è casa". E i ricordi si rincorrono. "Quando eri ragazzo, in Skaletta potevi vedere concerti e spettacoli che non trovavi altrove: era stimolante, nell’era pre-internet, incontravi persone che avevano più esperienza di te e ti insegnavano, cosa che ha fatto maturare tanti di noi". Sabato sera, con i suoi Manges è stato fra i protagonisti più attesi della grande festa del trentennale. Con un’avvertenza. "Devo dire, però, che se è bello guardarsi indietro, in questo momento penso sia importante non autocelebrarsi e continuare ad andare avanti con la stessa umiltà nell’organizzare e partecipare ai nostri appuntamenti. Insomma, fare le cose di gusto".

Chiara Tenca