Goliardia, tradizione e divertimento si fondono nella festa dei Becchi a Monterosso. Una giornata indimenticabile per una festa che è radicata nel territorio, trova le sue origini nel passato ma si è trasformata nel corso del tempo, mantenendo viva una tradizione che illumina ogni 11 novembre. Un momento ludico che riunisce tutta la comunità, ma non è solo gioco, parte da lontano. Si riallaccia ad una pratica quotidiana, quando gli uomini di Monterosso lavoravano nelle industrie a Spezia e per recarsi al lavoro salivano su un treno che veniva denominato ’l’Operaio’. Quando arrivava la festa di San Martino, appunto l’11 novembre, i giovani del paese li accoglievano alla stazione e li portavano in giro su un carretto. Mentre passavano nelle stradine lasciavano rami d’ulivo contorti, a modo di corna, alle porte di coloro che volevano prendere in giro. E non solo, allo sgradito regalino, univano serenate sotto le finestre del coniuge tradito, con barzellette su tradimenti sia di mariti che di mogli. Infatti San Martino è considerato, nell’immaginario popolare, il patrono degli animali dotati di corna e veniva omaggiato con l’esposizione di vario bestiame, in particolare mucche e tori. Un tempo la festa per qualcuno non era più una festa, perché se il gruppo di festanti con i cappelli con le corna, si fermava alla sua porta non era proprio un bel segno, ma c’era ’odore’ di tradimento. L’invettiva non si è persa, la presa in giro dei festanti può sempre creare sospetti, ma si è anche elevata, la gente adesso sfila in processione con i cartelloni, con motti satirici che sollevano l’attenzione a problemi ambientali e sociali che riguardano il territorio. Quindi un momento che unisce divertimento e scherzo, ma che prende di mira anche molte tematiche odierne. Tutto condito da buon cibo e musica.
CronacaTradizione e goliardia nella celebre Festa dei Becchi a Monterosso