Golfo, 17 luglio 2022 - Dal mare del golfo il pesce finiva direttamente sulle tavole dei ristoranti, in barba alle norme che garantiscono la tracciabilità e dunque la qualità del prodotto. Un commercio abusivo che è stato scoperto e duramente sanzionato grazie a un’operazione congiunta della sezione operativa navale della guardia di finanza e della struttura complessa di Igiene degli alimenti di origine animale di Asl5, che ha portato al sequestro di circa 50 chilogrammi di pesce e a 9mila euro di sanzioni.
Un mercato, quello scoperto da fiamme gialle e personale dell’azienda sanitaria, che ha preso le mosse dall’abnorme presenza di orate nel golfo dei Poeti, circostanza dovuta anche all’innalzamento delle temperature del mare: un problema per i muscolai spezzini, che proprio di recente hanno lanciato un grido d’allarme circa la presenza distruttiva del vorace pesce, capace di divorare intere reste dei mitili; un’opportunità di guadagno invece, per qualcuno dei tantissimi appassionati di pesca, decisi a piazzare il prodotto del loro ’lavoro’ anche fuori provincia
. Un quadro che si è fatto nitido all’esito del blitz avvenuto pochi giorni fa in città, nel quale i finanzieri hanno colto sul fatto un ‘piazzista’ e un grossista, pizzicati all’atto della compravendita di svariati chilogrammi di orate non tracciate. Le fiamme gialle da giorni infatti avevano raccolto numerose segnalazioni, iniziando un pedinamento discreto. Bloccata la vendita del pescato in una via del centro cittadino, è entrato in azione il personale della struttura di Igiene degli alimenti, che ha constatato come le orate non avessero alcun tipo di documentazione che attestasse la tracciabilità e la qualità del prodotto.
Le dichiarazioni del piazzista e del grossista hanno poi permesso di ricostruire il modus operandi: il primo, in particolare, si occupava di acquistare le orate pescate dai pescasportivi nel nostro golfo – proprio in prossimità dei vivai – per poi rivenderle a ristoranti, privati e, appunto, grossisti che esercitano il commercio ittico anche fuori provincia. Per il piazzista e il grossista è scattata immediata una sanzione da 4500 euro a testa per la vendita di alimenti non tracciati, con il contestuale sequestro di circa cinquanta chilogrammi di prodotti del mare: non solo orate, ma anche alcune decine di chili di crostacei sprovvisti di documentazione d’acquisto e di trasporto. Le indagini tuttavia non sono ancora terminate, con i controlli che nei prossimi giorni potrebbero estendersi ai ristoranti e ai mercati per verificare la presenza di pescato non in regola con le norme della tracciabilità alimentare.