
di Claudio Masseglia
Obiettivo numero uno, alleggerire la pressione sugli ospedali spostando in strutture private i pazienti Covid meno gravi. Un piano di battaglia importante già avviato dalla Regione su tutto il territorio ligure sia in singolare strutture a disposizioni delle Asl locali, che altre capaci di ospitare pazienti da tutta la regione. E la Protezione civile regionale torna ad occuparsi in prima persona proprio dei pazienti di bassa e media intensità come già avvenuto nel corso delle prime due fase dell’emergenza sanitaria.
Strutture. Sono in tutto 118 i posti letto a supporto degli ospedali individuati nelle singola Asl, di questi 32 sono alla Rsa Mazzini di Spezia dove sono già ricoverati 17 pazienti colpiti dal virus. Nel resto della Liguria gli altri posti sono tutti in Rsa del genovese. La prossima settimana salirà da 40 a 50 la disponibilità all’interno del Covid hotel Villa Dorotea ad Albaro (Genova), struttura a bassa intensità medica gestita dalla Protezione civile regionale. A questa dotazione si aggiungeranno i potenziali 100 posti di media intensità di Savona "che stiamo trattando come Protezione civile su richiesta del tavolo emergenza covid delle ultime ore", spiega l’assessore regionale Giacomo Giampedrone.
Situazione. Nelle strutture ’di sostegno’ come la Rsa Mazzini vengono ricoverati pazienti che non hanno bisogno di essere intubati, ma non possono essere mandati a casa, hanno bisogno di assistenza medica non sulle 24 ore (come in ospedale), "senza l’utilizzo di strumentazioni – prosegue Giampedrone – ma comunque con una terapia farmacologica da far somministrare a personale specializzato" come medici, infermieri e oss. Una via di mezzo quindi fra il ricovero in intensiva e nella bassa intensità.
Numeri. Due gli effetti del trasporto di pazienti meno gravi fuori dagli ospedali della sanità pubblica: alleggerire il carico di lavoro al personale ed evitare di vedere alzare troppo il numero di ricoveri, con la conseguenza di non spostare in alto l’asticella che porta la regione verso la zona gialla o arancione. Questi ricoveri infatti non vengono calcolati quando si va fare il conto del numero di pazienti covid complessivi. "La pressione sulla media intensità nei prossimi venti giorni aumenterà" dice Giampedrone, da qui la necessità di correre ai ripari per nsgravare il più possibile i nosocomi liguri.
Impegno. Come detto la Protezione civile torna in prima libea sul fronte del Covid come già avvenuto nella prima e seconda fase dell’emergenza. "Riceviamo le richieste dai vari ospedali riguardo la necessità di trasferire pazienti, noi provvediamo a portarli nelle strutture del terrirorio. Stiamo aumentando i numeri su Albaro e a breve saremo pronti con 100 posti a Savona, dove potranno arrivare pazienti da tutta la regione".