MATTEO MARCELLO
Cronaca

"Ci stiamo vendendo l’anima". Treni, Cinque Terre in guerra: bocciate le tariffe turistiche. Il Parco convoca i sindaci

Il piano proposto dalla Regione prevede fino a 10 euro per un biglietto di una singola tratta. Dubbi sull’introduzione del ticket giornaliero, la Carta multiservizi potrebbe costare 32 euro

Turisti alla stazione di Riomaggiore

Turisti alla stazione di Riomaggiore

Cinque Terre, 21 novembre 2023 – L’appuntamento è per questa mattina negli uffici di Manarola. Oggetto dell’incontro, convocato d’urgenza dal Parco nazionale, le ipotesi tariffarie sulla tratta ferroviaria delle Cinque Terre riservate ai non residenti, messe nero su bianco da Regione Liguria nell’ambito dell’accordo con Trenitalia e ora al vaglio delle tre amministrazioni comunali. Un patto che, se da un lato apre ad agevolazioni mai viste a queste latitudini – l’introduzione di un abbonamento gratuito per gli studenti under 19, di uno mensile/annuale per studenti under 26 e di uno scontato del 50% per i residenti nei Comuni di Monterosso, Vernazza e Riomaggiore, con possibilità di elevare ulteriormente la percentuale di sconto fino al 100% – dall’altro prevede una profonda rimodulazione al rialzo delle tariffe dedicate ai turisti. Un modello, quello proposto da Regione Liguria, giustificato dall’esigenza di gestire l’enorme flusso turistico, che però non piace al territorio. Da qui, la convocazione della giunta esecutiva del Parco, con la presidente Bianchi e i tre sindaci a confronto su tariffe che non piacciono ai più.

In soldoni, l’idea è stata quella di incrementare le tariffe del Cinque Terre Express a seconda del periodo: viaggiare su una singola tratta, da Vernazza a Monterosso, costerà dai 5 euro della fascia verde ai dieci della fascia rossa. Un aumento che a cascata riguarda anche la Cinque Terre card – che unisce i treni ai sentieri e agli altri servizi resi dal Parco – che attualmente costa 18,20 euro ma che potrebbe passare dai 18 euro nei giorni in fascia verde ai 32 euro della fascia rossa. La novità che sta facendo preoccupare molti è la possibile introduzione di una tariffa Cinque Terre giornaliera, che permetterebbe ai visitatori di viaggiare con un unico biglietto lungo tutta la tratta ferroviaria. Il prezzo? Dai 12 euro in fascia verde ai 24 della rossa. Un biglietto che è motivo di preoccupazione proprio negli uffici del Parco, che dalla vendita delle carte multiservizi – quest’anno è stata superata la soglia di 1,3 milioni di card vendute – ricava l’intera copertura finanziaria per investimenti e servizi sul territorio che hanno ricadute occupazionali importanti, come quelli di accoglienza turistica che danno lavoro a oltre cento persone. Nei giorni scorsi l’assessore regionale ai trasporti Augusto Sartori ha specificato che "il meccanismo di vendita previsto resterà quello collegato alla Carta Parco attualmente in vigore, ovviamente fatto salvo il rinnovo dell’accordo commerciale esistente tra ferrovie ed Ente parco", ma quella porta lasciata socchiusa dalla Regione non piace e preoccupa. "

Ci stiamo vendendo l’anima" taglia corto il sindaco di Monterosso, Emanuele Moggia, che ha tutta l’intenzione di non aderire e non sottoscrivere la proposta della Regione. "Un accordo delirante, stiamo parlando di trasporto pubblico, come si può pensare a certe tariffe? Già prima erano esagerate, ora spostarsi alle Cinque Terre rischia di diventare un lusso per ricchi – dice il primo cittadino –. Con queste tariffe in pratica viene stabilito che alla famiglia di Parma dal reddito medio, desiderosa di una gita fuori porta si preferiscono i turisti americani, cinesi e australiani". Per Moggia "questo piano significa che il 3 di luglio, per spostarsi da Monterosso a Vernazza per andare a mangiare in gelato, una famiglia con due ragazzi per il viaggio di andata e ritorno dovrà pagare 80 euro. Una follia, se si pensa che poi in inverno, quando i turisti sono meno, per i residenti non c’è neanche la possibilità di andarsi a vedere uno spettacolo teatrale alla Spezia o una partita di calcio a Genova, perché la sera non ci sono treni. Da anni ci lamentiamo del turismo sregolato e superficiale, e questa misura va proprio a incentivare il ’mordi e fuggi’".

Un tema, quello delle nuove tariffe per i turisti, che riguarda da vicino anche il Parco. "Se le Ferrovie permetteranno a tutti con un unico biglietto di 12 euro di viaggiare lungo l’intera tratta delle Cinque Terre, la Carta del Parco non la prenderà più nessuno – dice il sindaco di Vernazza, Francesco Villa –. Questa cosa di escludere il Parco non è piaciuta: se si tolgono questi introiti all’ente, diventa davvero difficile poi garantire i tanti servizi e gli investimenti sul territorio". Ipotesi tariffarie che non piacciono al Comitato dei pendolari che da anni lotta contro la tariffa Cinque Terre, e soprattutto alle attività ricettive del territorio. "Se entrano in vigore queste tariffe sarà il massacro delle attività ricettive delle Cinque Terre – afferma senza mezzi termini Gianni Capellini del consorzio InManarola –. Non si capisce perché flussi non siano regolati in altro modo, a noi questa soluzione non piace. Questa è la strategia perfetta per fa chiudere le nostre attività".