
Qui sopra, Davide Marselli; a destra, Giovanni Toti e Giacomo Giampedrone
Ci sarebbero anche alcune intercettazioni telefoniche, captate nel corso delle indagini poi sfociate nel terremoto giudiziario che nel maggio scorso ha sconquassato la Regione, nel faldone delle indagini – avviate dalla Procura della Spezia e poi trasferite a quella genovese – in merito alla presunta truffa ai danni dello Stato che vedrebbe indagati l’ex presidente regionale Giovanni Toti, l’attuale assessore regionale Giacomo Giampedrone e l’imprenditore amegliese Davide Marselli. Sarebbero state alcune dichiarazioni telefoniche di quest’ultimo, a convincere i finanzieri della Spezia ad approfondire la questione.
Nel mirino della Procura è finito un contratto, prima da collaboratore e poi da dipendente, fatto con soldi pubblici a Davide Marselli, gestore dello stabilimento balneare San Marco di Ameglia, che Giampedrone e Toti avrebbero frequentato, sempre secondo i magistrati, gratuitamente; secondo i pm, Marselli avrebbe percepito compensi (complessivamente, circa 80mila euro; ndr) dal 2015 al 2024 senza svolgere in realtà il lavoro previsto dai contratti: convinzione, questa, che sarebbe stata desunta dai finanzieri a seguito di alcuni interrogatori che avrebbero interessato anche dirigenti della Regione.
Intanto, sul fronte politico, arriva la fiducia dell’attuale presidente regionale, Marco Bucci, nei confronti dell’assessore Giampedrone, arrivata pubblicamente a margine del Consiglio regionale. "Non so assolutamente nulla di questa storia. Non è un problema per la giunta: è un discorso che deve gestire l’assessore per conto suo, io non posso fare assolutamente nulla. E, come sapete, io non commento i casi giudiziari. L’assessore deve prendere le sue decisioni e io le rispetto – evidenzia il governatore –, su questi argomenti ognuno prende le sue decisioni e io rispetto le decisioni di ciascuno. Ora come ora la fiducia a tutti. Se poi lui prende un’altra decisione, è un altro discorso".
Sulla necessità di definire meglio i ruoli dei collaboratori politici negli staff dei membri di giunta, tema che riguarda direttamente l’ultima indagine Bucci precisa che "noi abbiamo introdotto le regole come devono essere: c’è il cartellino, il timbro, il contratto. Non posso parlare di quelle di prima perché non le conosco. Io so solo che quelle di adesso mi sembra che vadano bene. Se scopro che c’è qualcosa che va migliorato, vi garantisco che lo miglioriamo".
Lo stesso assessore regionale, Giacomo Giampedrone, si dice "serenissimo" sulla vicenda. "Sono stato dall’avvocato Stefano Pellegrini, ho conferito il mandato, ovviamente siamo non fiduciosi, di più, che tutta questa vicenda si possa risolvere per il meglio – dice Giampedrone –. Di questa vicenda ho appreso dalla stampa, non ho una carta, non ho niente in mano, quindi il mandato all’avvocato è esplorativo, sono serenissimo, continuo il mio lavoro, ringrazio il presidente Bucci che mi ha chiamato per rinnovarmi la sua stima, la sua fiducia e il nostro impegno ad andare avanti e vado a lavorare come tutti i giorni".
E sulla vicenda è intervenuto anche il legale di Giovanni Toti, Stefano Savi. "Il mio assistito è letteralmente trasecolato nel leggere la notizia. Ogni presenza di Toti e della sua famiglia allo stabilimento balneare è stata regolarmente pagata dallo stesso Toti o da un suo familiare. Per quanto riguarda l’attività di supporto politico, per cui Marselli era retribuito, ritengo sia stata svolta con scrupolo oltre che passione ed era nota a tutti. Non è chiara quale sia la peculiarità di questo rapporto, se non quella di essere alle dipendenze di Giampedrone e amico di Toti. Immaginare che dietro vi possa essere una truffa credo vada al di là di ogni logica fattuale e giuridica".