Poco più di una settimana fa, Pio Esposito ha giocato e segnato a casa sua, con un’altra maglia. Potrebbe succedere ancora oggi perché l’attaccante aquilotto giocherà di nuovo in quella che è diventata casa sua, con un’altra maglia. Sono giorni di emozioni forti per l’attaccante dello Spezia e della Nazionale Under 21, entrato a partita in corso nell’amichevole contro la Francia e pronto al test di oggi al ’Picco’ contro l’Ucraina. "Contro la Francia è stata una partita difficile, contro un avversario forte fisicamente e tecnicamente – sottolinea Esposito a Figc.it dal ritiro di Tirrenia – abbiamo giocato a viso aperto, dimostrando di essere anche noi a un ottimo livello". Emozioni forti, si diceva. Perché oltre a quelle vissute in campo con la maglia dello Spezia e dell’Italia, lunedì scorso nella sua Castellammare di Stabia (nel rione Cicerone) Salvatore e Sebastiano hanno inaugurato il nuovo campetto ristrutturato proprio dai fratelli Esposito, quello dove i tre ragazzi sono cresciuti. Pio non c’era, perché in ritiro con l’Under 21, ma è come se ci fosse stato. "Ero in videochiamata con mia cugina – racconta – quindi non mi sono perso un momento di quella giornata. Per poco non mi scappava la lacrima: è stato molto emozionante anche a distanza. Vedere tutta la gente del rione, i miei familiari, tutti uniti sul nostro campetto, quello che ci ha visti crescere. Abbiamo voluto lanciare il messaggio: non bisogna mai dimenticarsi delle proprie origini, se queste ti hanno dato tutto. Crescendo in quel campetto abbiamo imparato tanto: i valori dello sport e della vita, ideali, spirito di aggregazione, amicizia, lo stare insieme, il rispetto dei più grandi. Era un campetto in cui non c’erano regole: chi arrivava, giocava. E chi non giocava, aspettava il proprio turno". Pio, il più piccolo dei fratelli Esposito, aspettava, ma quando era il suo momento se la cavava già bene:
"Giocare con i più grandi già al campetto mi ha insegnato tanto, mi portava a dover andare al doppio degli altri e la cosa si è ripetuta negli anni. Dalla Primavera dell’Inter, al Mondiale Under 20, l’Europeo Under 19, e ora con l’Under 21 e in Serie B. Ma ho sempre avuto un grande rispetto di chi è più grande di me". Sebastiano e Salvatore compresi: "Passavo i weekend a vedere le loro partite e mi sono ispirato a loro. Avere due calciatori professionisti così vicini a me mi permette di poter avere consigli, soprattutto quando le cose non vanno". Lo Spezia nell’ultimo turno di campionato ha vinto 3-0 a Castellammare con gol di Pio Esposito, Salvatore Esposito (e terzo di Colak). "Segnare lì è stata un’emozione stranissima – ammette – per un attimo, quando la palla è entrata, ho fatto fatica a capire cosa stesse succedendo. Dentro di me ero contento, ma il gelo dello stadio l’ho sentito. E’ stato quasi un farsi male da soli, per uno come me che anche da lontano ha fatto l’abbonamento alle partite della Juve Stabia in ogni categoria e piangeva quando perdeva. Siamo stati felicissimi che il pubblico di Castellammare ci abbia accolti così: hanno capito che in campo siamo professionisti e diamo il massimo per la maglia che si indossa, quella dello Spezia". E oggi la nazionale nello stadio di casa, il Picco. "Sarà un’altra emozione particolare, strana ma bellissima, anche perché Spezia è la città di tante mie prime volte e a cui mi sono affezionato tantissimo: le prime partite e gol da professionista, la città dove ho preso la patente e dove sono andato a vivere per la prima volta da solo". E a proposito di prime volte, sarà la prima partita con l’arco montato sopra la curva Ferrovia, e che dovrà sorreggere la copertura del ‘cuore’ della tifoseria spezzina: "Non vediamo l’ora di tornare a giocare con la gente in curva".