E’ possibile travasare tutto il mare in una buca? La risposta tende di certo al no. Ma altrettanto certo è che continuò a provarci il bambino che incontrò Sant’Agostino. E ci prova ancora Alessandra Gasparini, che i misteri del suo mare li ha fatti entrare nei suoi quadri, li ha inghiottiti, fissati, li ha resi vivi in volti, corpi, colori, esseri viventi e oggetti animati. Quel mare farà vivere della sua magia le sale della fortezza Firmafede nella mostra che si inaugura venerdì prossimo 25 aprile alle 17, per chiudersi l’8 giugno.
Una mostra che riporta l’arte di Alessandra Gasparini a Sarzana 36 anni dopo quella che, nel 1989 alla fortezza di Sarzanello, segnò l’inizio del suo percorso, la prima dopo il corso di pittura con il maestro Giorgio Ulivi all’Accademia di Belle Arti di Carrara che scelse lei per rappresentarla alla Fiera del Levante di Bari.
Nata a Genova, cresciuta a Sestri Levante, sarzanese per scelta da oltre vent’anni, torna ad esporre nella sua città dopo un lungo cammino che l’ha portata in tutta Italia, in Europa e in America, a collaborare con Gallerie d’arte in Italia e all’estero, nelle Fiere d’arte di Verona, Padova, Roma, Genova, Palm Beach e Miami.
“Vivendo di fronte al mare quante volte ho provato con i secchielli a fare la stessa cosa del bambino che incontrò Sant’Agostino e mille volte lo vedo fare ancora ai bimbi in spiaggia. Ne sono sempre uscita sconfitta: no, non si può. Ma dipingendo ho trovato il mio modo personalissimo di infilare il mare in una buca… mi faccio bambina - spiega Alessandra Gasparini - : le mie tele sono quella buca ed io la bambina che interroga se stessa, mentre i protagonisti dei miei quadri interrogano chi li guarda. Quando ho pensato alla fortezza Firmafede e all’ipotesi di esporci ho subito notato, forse per la prima volta, che è come un castello dentro una grande buca. Mi son detta: Gaspa, questa è la tua buca, il tuo castello di sabbia, e il tuo mare ci può stare dentro”.
Così lo ha fatto entrare in Cittadella. “Anche per dare qualcosa alla mia città dopo aver girato il mondo” dice. Ed entrare nelle sale della Fortezza Firmafede sarà compiere un viaggio nel suo mondo, tra quadri grandissimi e meno grandi, carte, cartoni, “quadrisegni”, e ritratti fatti nel corso degli anni. Un mondo fatto di figure, volti, mani, oggetti e soggetti, persone e personaggi, un mondo di dubbi, domande ed emozioni. Più di venti opere che saranno come tutto il mare infilato in una buca, da guardare, dal quale essere guardati, interrogati, messi in discussione.
"Anche a te è impossibile scandagliare con la piccolezza della tua mente l’immensità del Mistero trinitario", rispose il bambino a Sant’Agostino secondo la leggenda. Alessandra Gasparini, un’artista che si rifà all’arte italiana ed europea, oggi che definire un artista è impresa non facile e controversa, “una che dipinge da sempre, da quando se mi regalavano una bambola la disegnavo perché era come fosse più mia, più vera di quella vera…”.
E quella leggenda di Sant’Agostino l’ha fatta sua (e inserita nel retro della prima pagina del catalogo) anche perché “tutti i miei bambini, che spesso non hanno un’età ben definita, sono così: mettono in crisi il santo, l’adulto, la sapienza. Sono, in tal modo, lontanissimi dal bambino ottocentesco e lacrimevole, pietoso, buono, vittima... Sono figure che interrogano, che guardano dritto.... che rivendicano fortemente la grande potenza dell’essere onnipotenti”. Scoprire il mare nella buca di Alessandra Gasparini sarà un po’ come lasciarsi interrogare, stupire, ammaliare, come guardare oltre il mare e la buca.