La Spezia, 15 febbraio 2017 - "Le volevo bene". Avrebbe detto questo nell'interrogatorio a cui è stato sottoposto dopo essersi consegnato alle forze dell'ordine. Lorenzo Ruffini, 83 anni, ha ucciso la moglie, Rosanna Fortunato, 79, colpendo la donna con un tagliere di legno al capo per almeno un paio di volte. E' accaduto di prima mattina, in un tranquillo mercoledì, come tanti in via Raffaele Rossetti, nel quartiere Rebocco.
L'uomo si era alzato come tutti i giorni e con lui la moglie. A un certo punto il raptus omicida. Ruffini ha poi trascinato in salotto la donna, coprendola con un cuscino e andando quindi alla caserma dei carabinieri per costituirsi. Quando i soccorsi hanno raggiunto l'appartamento, per la signora ormai non c'era più nulla da fare. Sul luogo della tragedia è andato il magistrato di turno.
E Spezia è sotto choc per un omicidio che è come un fulmine a ciel sereno. Per i vicini erano una coppia tranquilla. Li vedevano andare al mercato, occuparsi delle faccende quotidiane. La lite tra marito e moglie sarebbe scoppiata per motivi economici. Ci sarebbero stati dei debiti dietro all'inquietudine di Lorenzo Ruffini. Che è un conosciuto ex imprenditore siderurgico. Proprio problemi di soldi lo avrebbero portato negli ultimi mesi a un fortissimo dimagrimento, come ha spiegato durante l'interrogatorio.
Ruffini, per compensare la situazione economica familiare eseguiva piccoli lavori di artigianato. Proprio recentemente, è saltata una commessa da alcune migliaia di euro. È stato lo stesso Ruffini a parlarne agli inquirenti, ammettendo di non aver chiuso occhio la notte scorsa per la preoccupazione di non riuscire a ripianare i suoi debiti.
"Ho perso la lucidità. L'ho vista - ha detto poi l'uomo al magistrato - e non so per quale motivo l'ho colpita. Le volevo bene". L'appartamento dell'omicidio è sotto sequestro. Con marito e moglie viveva uno dei figli, Alessandro, mentre l'altro, Fabio, avvocato, vive in centro alla Spezia.