Una città a misura di... vacanza. Negli ultimi 10 anni a Spezia è esplosa la moda degli alloggi per ospitare i brevi soggiorni e così dalle 71 attività registrate alla Camera di Commercio alla fine del 2014 si è passati a 388 strutture, camere, B&B e appartamenti a uso turistico del 2024. In crescita anche gli ipermercati, discout, minimarket passati dal 232 di dieci anni fa a 273 alla fine dello scorso anno. In calo il commercio al dettaglio ambulante (475-350) in lieve aumento i bar (376-394). La somma totale del commercio al dettaglio è di 1912 attività contro le 228. L’ospitalità turistica ha preso campo anche a Sarzana passata da 5 alloggi di dici anni fa alle 26 strutture. In aumento anche i ristoranti (171-234) mentre sono calati i bar scendendo da 112 a 85. Nel territorio sarzanese sono attive 558 attività, rispetto alle 660 con un calo del 15%.
"L’analisi dei dati con intervallo decennale – ha commentato Marco Casarino segretario generale della Camera di Commercio – aiuta a non essere condizionati da fenomeni transitori come ad evitare la ricerca di colpevoli o meritevoli, facendoci concentrare sulle evidenze di medio lungo periodo. La contrazione del commercio di vicinato è un fenomeno nazionale e non solo. E la tendenza è netta. Se analizzassimo i dati con cadenza a cinque anni potremmo facilmente concludere che la spinta all’acquisto on line alimentata dall’emergenza sanitaria, e senza ritorno, sia stata decisiva. Se la coniughiamo con la diffusione di supermercati di grande e media dimensione il risultato è la contrazione. Questo avviene sia a Spezia che a Sarzana. Vi sono poi situazioni specifiche che differenziano le due città: a Spezia - si è assistito ad una esplosione delle forme nuove di turismo extra alberghiero. Tanti turisti soggiornanti hanno bisogno di luoghi per cenare, fare colazione, godersi un aperitivo. Da qui dipende l’impennata di bar e ristoranti. Il fenomeno vale anche per Sarzana".
Massimo Merluzzi