ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

Un antichissimo legame: "Qui la marineria storica"

Nella perla di levante si costruivano i grandi velieri pronti a sfidare gli oceani "Nel borgo benessere e democrazia anche grazie al sacrificio di questi uomini".

Nella perla di levante si costruivano i grandi velieri pronti a sfidare gli oceani "Nel borgo benessere e democrazia anche grazie al sacrificio di questi uomini".

Nella perla di levante si costruivano i grandi velieri pronti a sfidare gli oceani "Nel borgo benessere e democrazia anche grazie al sacrificio di questi uomini".

Non ci sono acque del mare nel mondo che non siano state solcate da velieri lericini né rotte commerciali che non siano state tracciate da naviganti che in questo borgo hanno i loro natali. Ancora, non esiste porto in cui non sia risuonato "er pioìn", l’inconfondibile fischio che solo i marinai del borgo conoscevano e lanciavano all’ incrocio delle imbarcazioni nella ricerca fugace di loro compaesano. Da sempre la Repubblica genovese si è avvalsa di navi e uomini di Lerici che hanno contribuito così alla grandezza della Marina Mercantile Italiana. Ma è a partire dal 1152 che la storia di questo borgo si lega strategicamente a quella della Superba nella difesa delle coste, nei commerci con le colonie, nei traffici mediterranei, nelle costruzioni navali e, non tirandosi indietro neppure nelle battaglie contro Pisa e Venezia. Sarà però l’800 il periodo di massimo splendore della marineria lericina i cui velieri, tra il 1850 e il 1890 sono più di 200.

"Proprio qui – esordisce Bernardo Ratti, presidente della Società Marittima di Mutuo Soccorso – in quella che oggi è piazza Garibaldi venivano costruiti all’ epoca in gran parte da maestranze locali e con armatori, capitani ed equipaggi dello stesso paese, grandi velieri e bastimenti di tutti i tipi, principalmente brigantini a palo, per le rotte oceaniche. Importanti imbarcazioni costruite ma anche per Camogli, Genova, Recco e Noli e capaci di spingersi sin nell’Oceano Pacifico, in quello Indiano, nell’Atlantico, nel Sud America e Capo Horn". L’epopea oceanica della vela lericina portò al borgo grande benessere, cultura e democrazia grazie al grandissimo sacrificio degli "uomini di mare" costretti per mesi e talvolta per anni lontano da casa e dagli affetti più cari, e vittime talvolta di tragici naufragi. "Sicuramente – continua Ratti - l’occasione più importante per il commercio ligure si ebbe nel 1854 con la guerra di Crimea in cui le nazioni europee contro la Russia si affidarono quasi totalmente alla marineria mercantile ligure per il trasporto di truppe, armi e vettovaglie, tutte navi che di contro rientravano in patria con ingenti carichi di grano sufficienti per tutta l’Europa". A metà 800 va riconosciuto che, a differenza di altri borghi rivieraschi limitrofi dediti ad altre forme di attività, a Lerici la partecipazione della popolazione alle attività legate alla marineria era pressoché totale, tanto che il paese si caratterizzava tra le più importanti località europee per tradizione marinara e commerciale. "Sono convinto – spiega Ratti – che l’attività marinara possa dare ancora tanto ai lericini. Certo, non più come una volta con viaggi fatti di lunghe assenze ma nella navigazione più in generale".

Alma Martina Poggi