Un consiglio ’show’. Magliani sbatte la porta. Cercasi altro assessore

La prima adunata di Arcola è stata un susseguirsi di fuochi d’artificio. Il rappresentante di Rifondazione rifiuta l’incarico: "Deleghe fuffa".

Un consiglio ’show’. Magliani sbatte la porta. Cercasi altro assessore

Un consiglio ’show’. Magliani sbatte la porta. Cercasi altro assessore

"Non farò l’assessore alla fuffa, le deleghe a me proposte sono un’offesa alla mia, alla nostra intelligenza, personale e politica". Un coup de theatre che non si vedeva da tempo, lunedì sera ad Arcola in consiglio comunale, in ‘scena’ il neoconsigliere di Rifondazione Comunista Paolo Magliani che pubblicamente ha fatto coriandoli delle deleghe che gli sono state assegnate e ha rispedito al mittente l’incarico in giunta. Venti minuti di un monologo ancora più incisivo perché a tratti mimato: "Non trattatemi con un bambino di sei anni, ho 42 anni e di incarichi ne ho avuti molti. Non farò parte di questa giunta né ora né mai. I nostri nomi, mio e di Enrico Vesco, sono finiti dentro una competizione inesistente che è stata alimentata dal suo silenzio, sindaca". Magliani ha rifiutato l’assessorato alla Salute Pubblica, alla sicurezza sui luoghi di lavoro, ai comitati di quartiere che ad Arcola non ci sono, definendolo un assessorato del nulla perché un Comune ha poco potere decisionale in merito: "Le competenze che mi avrebbe assegnato – ha detto rivolto alla sindaca – sono vuote e prive di valore amministrativo. Io avrei chiesto soltanto più oneri, uno piccolo ma uno, tutte queste deleghe sono battaglie che io conduco da sempre e le posso condurre all’esterno, così risparmiate anche soldi". Magliani ha annunciato la creazione all’interno della maggioranza del gruppo "14 luglio" composto da lui stesso e di Chiara Dell’Amico, ambedue di Rifondazione, è seguito l’applauso dal pubblico in particolare dal consigliere comunale Enrico Vesco che nei giorni scorsi è stato suo malgrado il suo competitor, anche lui candidato all’assessorato che non gli è stato dato: "Non posso dimenticare l’unione che ci ha stimolato prima delle elezioni – spiega Enrico Vesco – con la costituzione di una chat dal nome passionale Soccorso rosso, e che mi ha riportato indietro nel tempo, allo stesso fervore, poi, dopo le elezioni. Sono stati 35 giorni in cui non ci siamo più sentiti venendo a mancare non solo i rapporti politici, ma umani. Avete dato a Magliani deleghe inconsistenti, potevate dargli l’assessorato alle spiagge , forse ne poteva fare una al fiume". Vesco ha dichiarato anche di aver scritto al Prefetto in merito alla lungaggine dell’attribuzione delle deleghe La sindaca Monica Paganini dopo un continuo botta e risposta tra i consiglieri ha voluto replicare dicendo di aver ricevuto degli sberleffi.

"Avete la predisposizione per l’arte – ha replicato – ho assistito a tratti a uno show, che ha dato delle sicure indicazioni sul vostro carattere. Non sminuiamo l’incarico dell’assessore, che è una figura fondamentale. Ci sono assessori in alcuni Comuni che si fanno vedere ogni quindici giorni, non è il nostro caso, dove è cura quotidiana. Gli assessorati sono quanto di più legato alla caratteristica e alla competenza della persona scelta e prendono vita se sono vivi gli assessori. In questi trenta giorni l’amministrazione non è stata ferma. Ho lavorato e ho affidato compiti ai consiglieri che hanno permesso di proseguire il lavoro". Uno show, che c’è da giurarci non sarà una tappa unica ma avrà il suo sequel anche perché dovrà essere nominato il quinto assessore nel posto vacante lasciato da Magliani e riparte il toto nomi.

Cristina Guala