Un corso di laurea che possa sfruttare la vicinanza col Polo nazionale della dimensione subacquea per formare gli specialisti dell’underwater di domani. Il presente del Campus Universitario della Spezia è ottimo – e a confermarlo sono le immatricolazioni al nuovo anno accademico, 227 contro le 176 dello scorso anno, circa mille gli iscritti – ma l’Università di Genova e Promostudi guardano già al futuro. Il ’Welcome day’ organizzato per accogliere le nuove matricole dei quattro corsi di laurea triennale – diritto ed economia dell’impresa, design del prodotto nautica, ingegneria nautica, ingegneria meccanica – è stata anche l’occasione per fare il punto sulle strategie del polo universitario spezzino, "un polo di frontiera, uno dei campus con più qualità, dove chi vi studia poi non ha problemi a trovare lavoro in Liguria e nel mondo" ha detto il rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino, rivolgendosi alle matricole. Ed è proprio il rettore, a margine dell’iniziativa, a tracciare la strada futura del Campus spezzino. "Stiamo portando avanti una riflessione finalizzata ad attivare un percorso mirato, l’obiettivo è provare a lavorare sul tema della protezione delle infrastrutture critiche. A Genova – dice Delfino – abbiamo attivato un accordo con Sparkle per un master sui cavi sottomarini in fibra ottica: perchè magari non sperimentare qui, magari con un altro master, qualcosa che riguardi la protezione di queste infrastrutture, sfruttando la vicinanza col Polo nazionale della dimensione subacquea, che avrà un forte sviluppo, entrerà in contatto con grandi, piccole e medie imprese con un contributo di alta tecnologia".
Il rettore risponde anche alle sollecitazioni arrivate dal mondo imprenditoriale spezzino e da Confindustria, che hanno proposto l’avvio di un corso di laurea dedicato alla logistica e ai trasporti. "Stiamo lavorando per l’istituzione di un master di secondo livello, abbiamo raccolto l’invito a riflettere su corsi legati a logistica e trasporti. Benissimo, è un asset fondamentale, ma magari aggiungiamoci qualcosa di robotica marina e tematiche collegate all’underwater" rilancia il rettore, che sulla crisi di meccatronica – pochissimi iscritti al corso di laurea magistrale – è chiaro: "In generale i numeri non sono quelli che dovrebbero corrispondere alle ricadute occupazionali, che sono molto alti, anche qui stiamo operando una riflessione".
Altro tema è quello dell’altissima richiesta di laureati Stem (discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche; ndr). "Oggi in Liguria la richiesta supera quasi del doppio la nostra immissione di laureati nel modo del lavoro – spiega il rettore di UniGe – . Per questo vogliamo lavorare con le scuole per seguire gli studenti negli ultimi anni della scuola superiore, indirizzando quelli che hanno attitudini precise verso le lauree di tipo Stem". Una volontà di crescita, quella del Campus spezzino, che traspare anche dalle parole di Sauro Gazzoli, membro del comitato esecutivo di promostudi. "Il nostro obiettivo è sempre stato quello di avere un’offerta formativa il più possibile unica in Italia, legata alle specificità del territorio. Vogliamo fare di più". Che, tradotto, non significa solo didattica, ma anche di servizi. E se l’assessore all’Università Patrizia Saccone ha fatto il punto sui lavori che porteranno alla creazione di alloggi dedicati agli studenti e a un punto ristoro interno al campus, il rettore Delfino ha inviato ad andare oltre, rilanciando sulla necessità di una "dimensione universitaria della città, che deve mettere a sistema una serie di agevolazioni, magari raccolte in una student card: l’abbiamo fatto a Genova e spero che venga fatta anche a Spezia".
Matteo Marcello