Un detenuto salvato dal suicidio: "Le carceri liguri sono alla deriva"

Tentato suicidio in carcere a La Spezia: sindacati denunciano situazione critica. Urgente potenziamento organici e assistenza per evitare tragedie.

Un detenuto salvato dal suicidio: "Le carceri liguri sono alla deriva"

Il penitenziario di Villa Andreino, dove lunedì scorso un uomo di 44 anni ha tentato di togliersi la vita. Ora si trova nel reparto di rianimazione del Sant’Andrea

Ha tentato il suicidio legandosi un asciugamano al collo, ma è stato soccorso e rianimato dal personale medico del carcere e poi trasportato d’urgenza al Sant’Andrea, dove si trova ricoverato nel reparto di rianimazione. Un gesto estremo che secondo i sindacati riaccende la spia sulla situazione del carcere spezzino, quello compiuto lunedì scorso da un italiano di 44 anni. É il sindacato UilPa a rilanciare il tema, con Fabio Pagani che sottolinea la necessità di "provvedimenti urgenti deflativi della densità detentiva. Vanno tangibilmente potenziatigli organici dellaPolizia penitenziaria, c’è la necessità di garantire l’assistenza sanitaria e psichiatrica, e vanno avviate riforme strutturali per reingegnerizzare l’intero apparato d’esecuzione penale, e particolarmente, quello inframurario". Una situazione delicata, quella delle carceri in Liguria. "Sono alla deriva – dice ancora Pagani – a Genova Marassi, intorno alla mezzanotte al primo piano della sesta sezione (dove sono allocati detenuti isolati provenienti dal Piemonte; ndr) il personale di polizia penitenziaria è dovuto intervenire in tenuta antisommossa per lanci di bombole da gas. Durante l’intervento, sono rimasti feriti un agente e un ispettore, che trasportati al pronto soccorso hanno riportato entrambi una prognosi di sette giorni, mentre il 12 novembre, un detenuto di origine tunisina ha tentato il suicidio: è stato rianimato e poi trasportato al pronto soccorso, e ora si trova in rianimazione". Anche il Sappe, col segretario Donato Capece, sottolinea che "quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri, tra suicidi, aggressioni, risse, evasioni, è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri attuato nel passato".