PIERLUIGI
Cronaca

Un monito contro il disinteresse

Peracchini* Su quelle drammatiche vicende, come sappiamo, ha pesato per troppo tempo un silenzio colpevole e inaccettabile. Per decenni l’ideologia, la...

Un monito contro il disinteresse

Un monito contro il disinteresse

Peracchini*

Su quelle drammatiche vicende, come sappiamo, ha pesato per troppo tempo un silenzio colpevole e inaccettabile. Per decenni l’ideologia, la retorica di una certa area politica e le convenienze che sono seguite, hanno negato evidenze storiche drammatiche e limitato il dovuto rilievo a quella che fu, sotto ogni aspetto, una tragedia nazionale. Il centro di raccolta della Spezia, uno dei pochi attivi in Italia per affrontare quell’esodo forzato che già in quei mesi venne apertamente negato per non subirne la responsabilità, fu ricavato utilizzando la regia caserma ’Ugo Botti’, costruita negli anni antecedenti alla guerra per l’alloggiamento dei sommergibilisti. Furono oltre quattromila le persone di origine giuliano-dalmata ospitate in città nell’immediato dopoguerra. Una comunità nella comunità. Davanti a quella situazione tragica, in risposta a quello che la storia chiamerà “l’esodo istriano”, La Spezia fu, ancora una volta, terra d’accoglienza. Una parte di loro, anzi, ha poi messo radici in città, diventando parte della nostra comunità e contribuendo alla sua crescita. Oggi che, finalmente, le vicende tragiche di questi italiani sono entrate a far parte della nostra memoria storica, nella cultura condivisa del nostro Paese, dobbiamo impegnarci per evitare che su quei giorni torni a calare il silenzio, l’indifferenza e il disinteresse. Abbiamo il dovere del ricordo, non solo verso quei nostri fratelli, ma anche per tutelare l’insegnamento che, in ogni caso, c’è stato lasciato e per garantire che la verità dei fatti non si perda o venga nuovamente negata. Il Giorno del Ricordo, oggi più che mai, deve essere un monito costante alle nostre coscienze. Le sofferenze di quegli italiani non dovranno e non potranno essere mai sottovalutate o dimenticate.

* Pubblichiamo un estratto del discorso pronunciato dal sindaco Peracchini in occasione della cerimonia per il Giorno del Ricordo.