REDAZIONE LA SPEZIA

Un nuovo maestro d’ascia nel Golfo Mario corona il suo sogno a 57 anni

"Nelle barche di legno trovo la mia realizzazione professionale. Ho atteso a lungo questo momento". Originario di Carrara, lavora ora nei Cantieri navali della Spezia. Un portento all’esame per il brevetto

La consegna del brevetto da maestro d’ascia è avvenuta nella Capitaneria di Porto davanti al registro che ’racconta’, dal 1952, la storia professionale del personale tecnico delle costruzioni navali che definire artigiani è riduttivo. Mario Premazzi è il 160° della stirpe degli artigeni che danno forma e rigenerano le le barche di legno. La maggior parte degli ’iscritti’ non è più questa terra e in quel momento, sobrio e solenne al tempo stesso, si è idealmente allungato l’abbraccio verso di loro. Il comandante Giovanni Stella si è detto onorato nel stringere la mano imperlata di calli di Mario: "Persone come lei sono l’orgoglio del golfo, della gente di mare". Lui ha confidato: "Ho atteso tanto questo momento. E’ il coronamento della realizzazione professionale che continuerà a farsi missione". Lui ha 57 anni, la maggior parte ’vissuti’ a tu per tu col legno, prima nella falegnameria di famiglia a Carrara, poi in svariati cantieri navali dell’Alto Tirreno.

Chiama ’missione’ quella di costruire nuove barche di legno e di riportare agli originari splendore le barche d’epoca. Queste non mancano. E il lavoro, finché ci saranno armatori-pazzi che si lanciano della sfida di salvare gioielli carichi di storia, non mancherà. Lo sanno bene ai Cantieri navali della Spezia dove la "linea" dei restauri delle barche d’antan è la più rinomata: nei giorni scorsi lì è tornata al mare, dopo il restauro,la goletta Invader, classe 1905. Mario ha concorso al restyling, sull’onda lunga di tanti lavori svolti per dare futuro a scafi prestigiosi: Capricia, Corsaro II, Aleph, Latifa solo per fare alcuni nomi. Ora sta realizzando la nuova coperta di teak di uno Swan di 56 piedi del 1980.

Per conseguire il brevetto ha sostenuto un esame, teorico e pratico, conseguente alle certificazioni del lavoro nei cantieri navali. Occorrono almeno tre anni per accedere alle prove. Mario avrebbe potuto farlo prima. Ma tra una storia e l’altra ha sempre rimandato. Fino all’altro giorno quando, davanti alla commissione formata da un ufficiale e un sottufficiale della Capitaneria e da un componente esterno esperto, il costruttore navale Egidio Moretti, ha dato il meglio di se. "Prima discutendo il piano di costruzione di una barca, poi mettendo mano al legno per realizzare un incastro a palella e un’ordinata deviata. Un portento..." dice Moretti. Intanto Mario, da alcuni giorni, è affiancato dal nipote, Mattia, di 26 anni. "Il mio sogno è che si appassioni al lavoro e possa diventare un maestro d’ascia"

Corrado Ricci