Cofondatore del Manifesto per la sanità locale, e infermiere di Asl5 in pensione dal 2021, Valter Chiappini, non ha intenzione di fermare la battaglia che porta avanti da sempre in difesa dei beni e della sanità pubblica. Già consigliere comunale a Sarzana dal 2013 al 2018 ed ex dirigente della Cgil per sanità pubblica, privata e terzo settore, ha accolto l’appello del consigliere regionale uscente Roberto Centi e, da civico, è nella rosa dei nomi che alle elezioni del 27 e 28 ottobre correranno nella lista Avs a sostegno di Andrea Orlando.
Uno dei grandi problemi di Asl 5 è rappresentato dalle liste di attesa infinite. Come abbatterle?
"Fino a che non si metterà mano alla carenza endemica di personale e anche a quella dei posti letto potranno essere messe in campo soltanto soluzioni palliattive. Solo investendo realmente sulla sanità pubblica si potranno, attraverso un piano assunzioni serio, attrarre i professionisti nei nostri presidi pubblici. È necessario invertire la tendenza che punta invece a fare del privato il sostituto del pubblico".
Quale crede sia la priorità su cui non poter indugiare per invertire la rotta?
"Difendere a spada tratta tutti i presidi locali pubblici. Mi riferisco al Sant’Andrea, al San Bartolomeo e al San Nicolò di Levanto, che non deve essere relegato a ospedale di comunità. Per farlo è necessario mettersi immediatamente al lavoro per revisionare il piano socio sanitario regionale in scadenza nel 2025".
Crede che si possa fare qualcosa per alleggerire il maxi-canone in carico ad Asl 5 per la realizzazione del Felettino?
"È tutto ancora nel limbo. Io sono convinto che la Regione potrebbe farsene carico, liberando la nostra Asl da una morsa che la porterebbe al disfacimento".
Elena Sacchelli