Un nuovo paradigma economico, fatto di rinascita infrastrutturale e investimenti. La nuova frontiera è al di là del Mediterraneo, in Africa, con un continente in piena rivoluzione economica che vuole diventare centrale nei traffici marittimi. Una rivoluzione a cui vuole partecipare anche l’Italia, che punta a diventare con le sue imprese e i suoi porti – La Spezia in primis – una delle principali porte di interscambio commerciale tra i due continenti. Ed è sulle strategie e i progetti che ieri ha preso il via ’A bridge to Africa’, convegno di due giorni promossa da Comune e Autorità di sistema portuale del Mar ligure Orientale con la collaborazione delle aziende, e organizzata dal locale Propeller Club. La giornata è stata caratterizzata dalle presentazioni delle delegazioni di Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia, ma anche dai dati commerciali che l’Italia ha saputo sviluppare in questi anni con i porti del Mediterraneo del sud. L’intercsambio commerciale con l’Africa vale 59 miliardi all’anno, di cui 20 all’export, una quota cui partecipa ampiamente con i suoi porti anche l’Ap oggi guidata dal commissario Federica Montaresi. "Parlare di Africa oggi è di stretta attualità da diversi punti di vista: economico, culturale, energetico, sociale, e lavorativo. Ma parlare di Africa significa oggi parlare di Mediterraneo e quindi di traffici, di portualità e di trasporto marittimo. Un argomento a cui il Governo e le istituzioni italiane attraverso il Piano Mattei stanno dedicando particolare attenzione per rafforzare la posizione del nostro Paese anche nel settore della logistica marittima e dello shipping con il continente africano. Abbiamo sempre detto che il Mediterraneo è centrale, oggi più che mai lo è" ha detto Montaresi, che ha sottolineato come i primi collegamenti del porto della Spezia con Nord Africa risalgano agli anni 70-80.
"Nel 2023 il 22% dell’import totale del porto della Spezia è proveniente dal Nord Africa, in particolare Algeria con 1,3 milioni di tonnellate di prodotti energetici come gnl – rimarca il commissario –. In export i traffici verso i paesi del Nord Africa coprono il 13% dei volumi con 835 mila tonnellate di merce varia e container. Nel porto di Marina di Carrara vengono movimentate annualmente con il continente africano oltre 150 mila tonnellate sia in import che in export. Con consolidati servizi settimanali, il Nord Africa si conferma nostro partner commerciale importante sia per import di prodotti energetici che per export di prodotti semilavorati e finiti". Montaresi, che nel proprio intervento ha ricordato i progetti in essere con i porti del Nord Africa, come ’Fenix’, ’Fresh Food Corridor’, e il protocollo d’intesa con l’Agence National de Port del Marocco per lo scambio informativo tra i port community system del porto della Spezia e il Pcs del porto di Casablanca.
Il commissario ha poi rimarcato la crescita dell’operatività portuale: La Spezia cresce più della media nazionale ed europea in termini di container movimentati con +9% nei primi dieci mesi del 2024 e una previsione a fine anno di 1,3 milioni di teu. Basi solide, con cui guardare dall’altra parte del Mediterraneo con rinnovato interesse. Anche grazie al Piano Mattei, progetto strategico di cooperazione allo sviluppo e investimento dell’Italia per rafforzare e rinnovare i legami con l’Africa, che punta al coinvolgimento delle imprese italiane nella crescita dei porti africani. Lo ha ribadito ieri anche Antonio Gozzi, special advisor con delega al Piano Mattei di Confindustria, che ha ricordato come il piano sia concepito per favorire alle aziende private italiane un salto di qualità.
Matteo Marcello