
La falesia è sempre più a rischio dopo le abbondanti piogge cadute durante l’inverno. Pronto invece un progetto di messa in sicurezza di Punta Bianca: al via prima dell’estate .
L’inverno ha lasciato il segno, come fosse un pegno da saldare per poter godere di quel territorio così selvaggio, unico ma terribilmente fragile. Se alla foce del Magra nonostante l’apprensione i livelli di attenzione si sono mantenuti sotto la soglia del pericolo a pagare il conto è stata la collina all’interno del Parco di Montemarcello Magra nel Comune di Ameglia. Oltre agli improvvisi e potenti rovesci di pioggia è stata la continuità delle precipitazioni a incidere in un terreno che si sta progressivamente sgretolando e non soltanto a causa delle “mandrie“ di cinghiali che scorazzano in lungo e in largo. Le situazioni già a forte rischio sui sentieri che portano a Punta Corvo e Punta Bianca, zone incantevoli per gli appassionati del trekking oltre che per i tuffi e la tintarella, saranno monitorate nei prossimi giorni soprattutto per rinforzare le barriere di divieto di accesso ai curiosi.
"Anche se ormai le ordinanze di divieto – spiega Nicolas Cervia assessore alla protezione civile del Comune di Ameglia – sono in vigore da due estati c’è ancora che in barba a tutto si prende grossi rischi. Quello che vogliamo far capire è che la chiusura degli accessi a luoghi tanto cari a tutti non è un capriccio ma un pericolo reale, in progressivo aumento. La situazione da sola non può migliorare, anzi dopo un inverno come quello che ci siamo lasciati alle spalle è possibile che certe criticità siano accentuate". I progetti di recupero commissionati dall’amministrazione comunale amegliese sono due. Ma mentre quello relativo alla parte terminale di Punta Bianca sembra decisamente più abbordabile sia nella parte economica che nella tempistica l’altro per la messa in sicurezza del sentiero che da Montemarcello conduce alla spiaggia di Punta Corvo è in attesa di segnali importanti e soprattutto dei contributi. Servono milioni di euro, sicuramente più di sette, per adottare il piano operativo redatto dall’equipe che ha coinvolto gli ingegneri Massimiliano Barbolini e Paolo Corradeghini e i geologi Paolo Petri e Doriano Caputo oltre al capo ufficio tecnico comunale architetto Andrea Spinetti. Bisogna intervenire sulla falesia e sistemare le rocce in bilico evitandone i crolli. Un fenomeno da anni tenuto sotto controllo, frenato con l’installazione di reti paramassi, riducendo la portata di ingressi sia da mare che da terra ma che da due anni è diventato impossibile gestire senza l’interdizione totale della zona.
Il sindaco Umberto Galazzo ha già lanciato appelli a Regione Liguria collegando immagine, bellezza e valore della spiaggia di Punta Corvo alla via dell’Amore. "Abbiamo presentato – aggiunge il sindaco Umberto Galazzo – il progetto di fattibilità tecnico economico che è il livello più avanzato prima dell’esecutivo. Ma quest’ultimo è subordinato ai finanziamenti che per il momento non ci sono. Ne ho parlato anche al presidente dell’ente regionale Marco Bucci rappresentando la situazione insieme a altre problematiche del nostro territorio. Effettueremo i controlli sulla cartellonistica per verificare che non siano caduti con il maltempo e soprattutto sulla spiaggia per fornire indicazioni di divieto di ingresso a chi arriva dal mare. Sulla frana registrata nella parte terminale del sentiero di Punta Bianca invece contiamo di intervenire e risolvere la problematica prima dell’inizio della stagione estiva".
Massimo Merluzzi