REDAZIONE LA SPEZIA

Un racconto Grotesk, quando una risata aiutava a essere liberi

Uno spettacolo teatrale a La Spezia racconta la tragica storia dei comici ebrei della Germania weimariana durante il nazismo, con performance irriverenti e toccanti.

L’attore Bruno Maccalini

L’attore Bruno Maccalini

Uno spettacolo che ha per argomento la sorte dei comici, in gran parte ebrei, formati nei cabaret della Germania weimariana e poi soggetti alle persecuzioni. Cacciati dai set e dai palcoscenici dove erano stati indiscussi e applauditi protagonisti, replicarono le loro performance nei ghetti e nei campi di sterminio. Si tratta di ‘Grotesk! Ridere rende liberi’, testi di Bruno Maccallini – unico eccellente attore – e di Antonella Ottai, studiosa di teatro e autrice del libro ‘Ridere rende liberi. Comici nei campi nazisti’. A proporlo, stamani alle 10.45, nell’auditorium del Dialma Ruggiero di Fossitermi, l’Associazione culturale Italo Tedesca tramite il circuito del Goethe Institut e in collaborazione con la Fondazione Ets - Istituto Spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Ottanta minuti di spettacolo, tragici e irriverenti; una rappresentazione spiazzante, forte per contenuti e per l’abilità stupefacente dell’attore che gli dà vita. Dalle immagini che raccontano la vitalità di Berlino e dello scenario culturale della Repubblica di Weimar si riversa, come per magia, un personaggio in carne e ossa: Grotesk. Un po’ mago, un po’ chansonnier, un po’ presentatore alla ‘Cabaret’ di Bob Fosse, ispirato ai tanti artisti che resero leggendario il cabaret berlinese degli anni Venti-Trenta, Grotesk è un provocatore irriverente, esperto della risata e del paradosso, dello sberleffo satirico. Mentre la capitale tedesca sprofonda nel nazismo e le stelle della comicità ebrea sono imprigionate nei campi, lui con humour inossidabile non smette mai di aggredire il comune buonsenso, di denunciarne il vuoto che nasconde, affacciandosi sul baratro spalancato dal regime finché non è a sua volta inghiottito. Lo spettacolo, di cui sono parte integrante le musiche dal vivo – a cura di Pino Cangialosi – e le videoproiezioni sono riservate agli studenti. Ingresso libero e prenotazione all’email dell’Acit, [email protected].

m. magi