REDAZIONE LA SPEZIA

Un salto nel passato per guardare al futuro "Recuperiamo un pezzo della nostra storia"

Presentati i lavori di ripristino del Convento delle Clarisse in via XX Settembre e del rifugio anti aereo di scalinata Quintino Sella. Previsti percorsi tematici. "Così le giovani generazioni potranno capire come si viveva durante la guerra con l’incubo delle bombe"

Un salto nel passato che permetterà a spezzini e turisti di tornare a percorrere i tunnel della città, riscoprendo testimonianze identitarie all’interno di percorsi dedicati. Nel contesto di un sopralluogo nei due luoghi da restaurare e recuperare, ovvero l’ex Convento delle Clarisse in via XX Settembre e il rifugio antiaereo di scalinata Quintino Sella (con uscita nella zona del campetto vicino alla chiesa dei Santi Giovanni e Agostino) sono stati presentati ieri mattina dall’amministrazione comunale i lavori da effettuare in queste zone. L’area dell’uscita del tunnel dietro piazza Sant’Agostino dopo la guerra fu oggetto di sistemazioni d’emergenza che, sebbene pensate come temporanee, durarono poi decenni. La zona dove si trovava il convento invece ha subito forti danneggiamenti durante la Seconda guerra mondiale: infatti nell’avvio dei lavori, oltre alle ordinarie cautele necessarie negli scavi archeologici, verrà riservata una particolare attenzione ad eventuali reperti legati al periodo del conflitto. Sul tema del recupero di elementi di importanza storica, sono stati compiuti lavori nel sottosuolo sotto la supervisione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia della Spezia: i reperti che ne sono emersi, già oggetto di un’accurata ricognizione, sono attualmente in fase di studio, la ricerca sul posto permetterà anche di determinare in che modo rendere accessibile l’ex Convento e come sistemare eventuali ritrovamenti.

L’obiettivo di questi lavori, come ha evidenziato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, è una riscoperta della storia della nostra città: "Questi lavori si situano all’interno del progetto ‘Spezia Forte’ e lo scopo è quello di recuperare e rendere fruibile a tutti la nostra storia, sia quella più recente che quella medievale. La galleria sotto la scalinata Quintino Sella permetterà ai più giovani e ai visitatori di prendere coscienza di cosa significasse dover trovare un rifugio dalle bombe e che cosa si vivesse in quei momenti della Seconda guerra mondiale. Con questi lavori puntiamo ad un turismo legato alla cultura: infatti nel caso del recupero dell’ex convento delle Clarisse c’è anche ovviamente la speranza di trovare reperti archeologici di rilievo. Vogliamo recuperare tutte queste aree, metterle a disposizione dei cittadini e promuoverle turisticamente". Non soltanto un approfondimento storico, ma anche un percorso museale che possa raccogliere le testimonianze di coloro che hanno vissuto gli anni della guerra. All’interno del rifugio antiaereo Quintino Sella sarà allestito un percorso interattivo con avvenimenti, testimonianze e informazioni sul periodo in cui veniva usato per salvarsi dai bombardamenti, l’aspettativa è di terminare l’intervento nel 2023.

Le opere dei diversi siti saranno portate avanti contemporaneamente e l’idea è quella di creare un collegamento che possa unire i diversi punti di interesse e rendere gli spostamenti più facili. "I lavori sono divisi in due lotti – dichiara Luca Piaggi, assessore ai lavori pubblici – per il primo lotto è previsto un importo di 900mila euro e per il secondo di 700mila euro finanziati dal Fondo strategico regionale di Regione Liguria. Questo importante recupero permetterà di riconnettere due aree della città e restituire agli spezzini, oltre la storia, anche un nuovo percorso pedonale. Partendo dal rifugio antiaereo di galleria Quintino Sella si arriverà all’ex Convento delle Clarisse, che nel corso dei suoi quasi 700 anni ha svolto diverse funzioni per la città e che ripercorreremo insieme in un bellissimo viaggio di scoperta della storia spezzina". La città si prepara a ritrovare la sua identità e diventare un museo a cielo aperto e sotterraneo.

Ginevra Masciullo