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Un disegno degli studenti
Gli alunni della scuola Margherita Hack di Vezzano hanno condotto un sondaggio sulla preferenza fra digitale o analogico nello studio. I risultati mostrano che, se da un lato il digitale si diffonde sempre più, soprattutto grazie a strumenti come Classroom, ChatGPT e Knowunity, carta e penna restano apprezzati. In prima media si nota uno slancio verso il digitale, con alcuni studenti che immaginano una scuola completamente tecnologica, probabilmente perché hanno iniziato la primaria nel periodo di forte digitalizzazione del lockdown. La seconda appare più cauta, mentre in terza il digitale si estende anche alle materie umanistiche. Le ragazze preferiscono l’analogico, utile per memoria e concentrazione, mentre il digitale piace ai ragazzi per coinvolgimento e velocità. Il test ha evidenziato anche i limiti della tecnologia. Fra questi, i ragazzi sottolineano il rischio di distrazione, mentre le ragazze indicano problemi alla postura e alla vista. L’analogico, invece, è apprezzato specialmente per il fatto di essere alla portata di tutti. Alla domanda se sia possibile una scuola interamente digitale, gli studenti più giovani si dicono favorevoli, i più grandi ritengono che libri e quaderni siano fondamentali per imparare al meglio. La soluzione più condivisa è un approccio misto fra tradizione e innovazione. Il sondaggio suggerisce che una convivenza tra analogico e digitale a scuola non solo sia possibile, ma anche desiderabile. La carta ha ancora molto da insegnare.