
Si intitola “L’ultima copia“ ed è un viaggio musicale nell’Europa del Settecento. Parliamo del nuovo libro di Piero Barbareschi, nostro valido collaboratore, che segue quello uscito nel 2019 “La musica negli occhi” che ha riscosso grande successo ed era stato argomento di un vivace dibattito nella biblioteca del liceo classico Costa. Pianista, clavicembalista, docente di pianoforte e giornalista pubblicista, Barbareschi è nello staff di presidenza del liceo musicale Cardarelli. Questo suo nuovo lavoro, edito da Zecchini ed in vendita nelle migliori librerie oltre che nei canali on-line, è ambientato nell’autunno 1772. Un anziano copista musicale, Agostino Busetto, è costretto a fermarsi in una locanda di montagna durante il viaggio di ritorno verso Venezia, sua città natale. In un lungo dialogo con il proprietario ripercorre le tappe della sua vita e della sua carriera, consentendo al lettore di immergersi nell’affascinante mondo musicale dell’Europa del XVIII secolo. Escludendo il protagonista, tutti i personaggi sono reali e le vicende avvenute. Oltre a nomi come Bach, Haendel, Vivaldi, Porpora, Galuppi, Goldoni, Farinelli, che insieme a molti altri Busetto avrà la fortuna di incontrare, un altro personaggio realmente esistito compare durante la narrazione condizionando la vita e le azioni del copista: Jan Dismas Zelenka. Autore ancor oggi troppo poco valorizzato, rappresenta con la sua musica straordinaria e la vita ammantata da un alone di mistero un tipico esempio di un musicista geniale che non riuscì a dominare e contrastare gli spietati meccanismi che, allora come oggi, regolavano e condizionavano la carriera e la fama degli artisti, nel suo caso esasperati a tal punto da provocare un totale ed ancora oggi inspiegabile oblio per quasi duecento anni.
M.B.