MATTEO MARCELLO
Cronaca

Una bomba al Fornelli. Palombari del Comsubin rimuovono il pericolo

Un ordigno della seconda guerra mondiale nel fondale del lato est. Completate con successo le attività di bonifica bellica del terzo bacino .

Il. team di palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comsubin intervenuto nelle acque. del Molo Fornelli

Il. team di palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comsubin intervenuto nelle acque. del Molo Fornelli

LA SPEZIAÈ rimasta sepolta per oltre ottanta anni nel fondale antistante la radice del Molo Fornelli. Trovata nel corso delle attività di bonifica bellica propedeutiche all’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo terminal Ravano, è stata rimossa in meno di 24 ore dai Palombari del Gruppo operativo subacquei del Comsubin. Si tratta di una bomba da mortaio, risalente alla Seconda guerra mondiale, scovata giovedì pomeriggio dalla Drafinsub nell’ultima fase dei controlli commissionati nei mesi scorsi dall’Autorità di sistema portuale per lo sviluppo delle aree dell’ex Marina del Canaletto. Immediato, giovedì sera, è scattato il protocollo di sicurezza che, coordinato dalla Prefettura della Spezia guidata da Andrea Cantadori, ha visto operare in prima linea sul campo i palombari del Gos del Comsubin, coadiuvati dalla Capitaneria di Porto. Tutto si è risolto nell’arco della mattinata di ieri, quando i palombari, nonostante le condizioni di visibilità limitata, hanno portato a termine con successo l’intervento, identificando e rimuovendo in sicurezza l’ordigno, che è stato trasferito in una zona di sicurezza individuata dall’Authority; la bomba sarà fatta brillare non appena le condizioni meteo lo permetteranno. Il personale del Gos del Comsubin ha provveduto poi a eseguire ulteriori verifiche nelle aree limitrofe, al fine di escludere la presenza di ulteriori ordigni. “Un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato alla rimozione dell’ordigno bellico in tempi così brevi - ha dichiarato il Prefetto Andrea Cantadori – evitando l’interruzione delle attività portuali e del traffico marittimo". L’intervento del Gos, oltre a ripristinare le condizioni di sicurezza portuale – giovedì il ritrovamento dell’ordigno aveva comportato l’immediata sospensione dell’operatività, con l’uscita immediata della nave dal Fornelli Est appena concluse le operazioni – ha chiuso le attività di bonifica bellica del terzo bacino: nell’ultima fase rimossi circa 80 target, altri 190 rimossi nel 2024. Ancora in corso – saranno ultimate nei prossimi giorni – le operazioni di recupero del relitto di una piccola imbarcazione lungo l’accosto ovest del Ravano. Poi, l’attestato di avvenuta bonifica sarà inviato a Maricomlog per il collaudo finale. L’AdSP ha investito oltre 600mila euro. "La conclusione delle attività rappresenta uno step fondamentale nell’ avvio degli investimenti di Lsct per l’ampliamento del Ravano – dice il commissario Federica Montaresi –. Un ringraziamento particolare a Prefettura, Capitaneria e Gos della Marina per il tempestivo intervento, che ha permesso la rimozione dell’ordigno senza impatti significativi sull’operatività del porto". A ringraziare istituzioni ed enti è anche Matthieu Gasselin, Ceo di Contship. "Attività come queste solitamente richiedono settimane per essere completate. La prontezza dell’intervento ha permesso di limitare l’impatto sull’operatività. Minimizzeremo i ritardi accumulati, stimati in circa 24 ore".Matteo Marcello