"La storia della Spezia è cominciata sulle colline che oggi la circondano, lontano dal mare, circa seicento anni prima del 1862, anno in cui partirono i lavori dell’Arsenale". Comincia così, come estrapoliamo dall’introduzione redatta dallo stesso autore, ‘Breve storia della Spezia’, scritto da Michele Finelli che sarà presentato, oggi alle 17 nella sala del consiglio della Provincia, da Enrica Salvatori, docente di Storia medievale all’Università di Pisa e da Giorgio Pagano, già sindaco della Spezia e presidente dell’associazione culturale Mediterraneo. Nel libro (che esce nella collana di Pacini Editore di Pisa la ‘Piccola Biblioteca’) l’autore, storico e saggista, docente esterno di Storia dell’Ottocento all’Università di Roma 3, racconta la storia della Spezia dalle sue origini, ribadendo ancora una volta come la sua nascita non sia avvenuta grazie all’Arsenale. Le vicende del borgo diventato città, sono narrate a partire dal 1200 all’interno della più ampia storia nazionale, iniziando dal difficile, ma anche ‘formativo’ rapporto con Genova, senza il quale Spezia non avrebbe sviluppato la forza per arrivare preparata al momento in cui Cavour, con un’intuizione avuta già dai Visconti nel 1400 e da Napoleone, la scelse per l’Arsenale negli anni Cinquanta dell’800. Dalle ferite del fascismo alla ricostruzione post-bellica, alla crisi dell’industria alla rivendicazione del ruolo di città portuale, in questo volume è possibile scoprire contraddizioni e fascino di Spezia. "La storia della odierna La Spezia – scrive Finelli – , è cominciata nel XII secolo sotto il dominio genovese. Ciò non vuol dire che ricostruire le vicende del borgo, almeno fino al 1797, sia semplice, come ha ricordato Ubaldo Mazzini ne ‘La storia del golfo della Spezia’".
CronacaUna breve storia della Spezia. Il libro di Finelli in Provincia