REDAZIONE LA SPEZIA

Una casa aperta a tutti: "Ecco il modello virtuoso"

Maria Elena, maestra in pensione, da 25 anni è volontaria in negozio

Maria Elena Rolla

Maria Elena Rolla

"Sono volontaria ai Magazzini del Mondo da circa 25 anni. Prima c’era una persona pagata, ora tutti mandiamo avanti la bottega solidale in questo modo. C’ero già quando la sede era un negozietto in via Castelfidardo, poi siamo passati in corso Cavour e infine in via Galilei. Mi sono avvicinata perchè me ne avevano parlato dei cari amici e mi era piaciuta l’idea di fare qualcosa per aiutare il terzo mondo e realtà diverse, poi sono diventata socia e ho continuato". Maria Elena Rolla, maestra in pensione originaria di Pugliola e residente alla Spezia è una delle colonne dei Magazzini del Mondo. Un impegno e un ideale per lei, che racconta con entusiasmo. Cosa fa, in concreto? "Di solito il turno del mercoledì pomeriggio, ma copro anche dei buchi se ci sono; a volte siamo soli, altre più di uno; apro alle 15.30 e chiudo alle 19.30 e mi occupo in particolare delle bomboniere solidali: di solito sono affiancata, perché serve tempo per mostrarle e permettere di sceglierle, quindi chi è con me segue gli altri clienti. Ognuno di noi ha una particolare predisposizione: c’è chi fa vetrine, chi si occupa di fare ordini, chi sistema, perché se la bottega non è messa bene, non invoglia agli acquisti". C’è un progetto fra quelli che sostenete che l’ha colpita particolarmente? "Quello di una cooperativa che ricicla residui di bombe e bossoli e ne fa gioielli: mi piace l’idea di trasformare una cosa cattiva in un gioiello elegante. Poi ci sono anche i progetti delle donne che nel Sud del mondo – vivono in India, Sudamerica, Africa - si riuniscono e producono oggetti di artigianato particolari e interessanti: l’idea che tramite essi possano emanciparsi da situazioni così brutte e tristi la trovo davvero bella".

Cosa rappresenta per lei questa realtà? "L’idea di aiutare persone che sarebbero malpagate o non si metterebbero in gruppo per guadagnare ed essere indipendenti. Qui ci sono persone con i miei principi, con cui siamo amici e parliamo di temi importanti, anche discutendo. Questo è un modello virtuoso: magari le cose costano di più, rispetto ad altre al centro di un forte battage pubblicitario che dietro al basso prezzo nascondono inquinamento e sfruttamento. Servirebbe più sensibilizzazione in questo senso anche dai mezzi di comunicazione. Da noi, dietro a questo prezzo c’è una filiera sana, ci sono persone pagate il giusto e servirebbe che fosse compreso. Noi lo spieghiamo nelle scuole e ai ragazzi che vengono a fare l’alternanza scuola-lavoro. Come dice quella frase celebre: il seme si butta, bisogna vedere dove cade".

Chiara Tenca