REDAZIONE LA SPEZIA

Una darsena nell’area Enel. E’ l’idea di Confartigianato: "Si può collegare al mare"

Il progetto abbina la bonifica alla possibilità di uno sviluppo produttivo "Avremmo anche una diminuzione della pericolosità del rischio idraulico" .

Confartigianato lancia un’idea per il futuro dell’ex area Enel (foto d’archivio)

Confartigianato lancia un’idea per il futuro dell’ex area Enel (foto d’archivio)

Una nuova tappa nel percorso di approfondimento sull’idea avanzata da Confartigianato di sviluppo industriale sostenibile nell’area della ormai dismessa centrale Enel. Il presidente di Confartigianato Paolo Figoli, il direttore di Confartigianato Giuseppe Menchelli e l’architetto Cristiano Ruggia hanno illustrato all’assessore regionale Giacomo Giampedrone l’idea progettuale della realizzazione di una darsena destinata a scopi produttivi nell’area ex Enel, collegata al mare da un canale navigabile. L’idea studiata dagli architetti Ruggia e Schiffini è quella di abbinare la bonifica e lo sviluppo attraverso settori produttivi sostenibili come quelli della economia del mare, che hanno una forte capacità di moltiplicatore del valore aggiunto, con diversi players che domandano spazi a mare. Giampedrone ha seguito la presentazione con particolare interesse al bacino del Canale Fossamastra, connotato dalla presenza di una vasta area industriale e artigianale il cui insediamento ha comportato una profonda modifica del precedente reticolo idrografico naturale. Questa area presenta criticità di carattere idraulico, rappresentate dalla difficoltà di garantire il deflusso in alveo delle portate di piena di riferimento e dalla generazione di ingenti dinamiche di allagamento che la proposta progettuale, come documentato dallo studio preliminare dell’ingegner Marangoni, potrebbe migliorare. Nell’ottica del progetto di fattibilità, "le strategie di messa in sicurezza idraulica – spiega Confartigianato – potrebbero essere completamente attuate in quanto il futuro canale navigabile potrebbe contenere l’intero apporto dei sottobacini, dimezzando la portata nella parte terminale dell’alveo attuale e rendendola così sufficiente al transito, senza generare fenomeni di esondazione".

L’urbanizzazione della darsena potrebbe contemplare la sostituzione della tombinatura insufficiente con la messa in sicurezza idraulica della porzione di altri sottobacini, ora in condizioni di criticità. Secondo lo studio Marangoni, dal punto di vista idraulico l’intervento progettuale connoterebbe "un’importante azione strutturale di adeguamento idraulico con diminuzione della pericolosità e del rischio, riconducendo una vasta area inondabile di circa 100 ettari (Fossamastra, Pagliari, aree industriali Oto Melara), per eventi temporali molto frequenti ad un’area nella quale il grado di pericolosità sarebbe compatibile con le trasformazioni urbanistiche e le previsioni del piano comunale di protezione civile". Giampedrone si è dimostrato disponibile ad approfondire alcuni aspetti tecnici ed ha suggerito una progettazione per lotti funzionali che tenga conto delle modifiche del regolamento regionale sui piani di bacino.