In principio, con partita Iva aperta nel 1987, fu l’agenzia doganale Ratti-Laghezza. I soci erano Ino Ratti e Francesco Laghezza, padre di Alessandro. Quest’ultimo è cresciuto accompagnato dalla percezione quotidiana della strategicità del porto della Spezia nello scacchiere dell’economia globale. Le telefonate dal papà agli spedizionieri per gestire le operazioni doganali di import ed export si accavallavano agli studi umanistici al liceo e poi a quelli universitari, che hanno affinato la vocazione del manager. Nel 2004, diventando amministratore delegato, in Alessandro crebbe la voglia di farsi assorbire dal lavoro, badando però a ritagliarsi spazi per coltivare le sue passioni per le arti e la politica. Risale al 2013 l’assunzione globale della responsabilità, in parallelo all’acquisizione delle quote del socio. All’epoca era anche consigliere comunale a guida di una lista civica di matrice liberale. Un’esperienza che si protrasse fino al 2015 quando, pressato dagli impegni ma anche consapevole delle opportunità professionali, optò per il lavoro a tutto campo. E anche per l’attività associativa connessa all’impresa, a livello locale e nazionale. Col tempo la società ha dato vita ad una rete di 18 uffici in altrettanti porti e aeroporti italiani per lo svolgimento delle pratiche doganali e al rilevamento, in progress, per sviluppare il business della logistica, delle aree-terminal e del controllo della società di trasporti Tie. Le aree sono a Santo Stefano (20mila metri quadrati di cui 10.800 coperti), a Ceparana (5mila metri quadrati di cui 2000 coperti) e, ora a Terralba, nei pressi della centrale Enel, (10mila metri quadrati di cui 2mila coperti). I dipendenti diretti della Laghezza Spa sono 180 a cui si aggiungono i 250 della Tie; attorno alle due società del Gruppo ruota un indotto che porta ad un totale di oltre 500 occupati.
CronacaUna fonte di lavoro per 500 persone