MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Una passione nata in campo. L’assessore...goleador

Marcesini, vice sindaco di Luni, ha trascorsi calcistici con i gialloazzurri "Due tifoserie ancora genuine anche se loro hanno un presidente americano".

Marcesini, vice sindaco di Luni, ha trascorsi calcistici con i gialloazzurri "Due tifoserie ancora genuine anche se loro hanno un presidente americano".

Marcesini, vice sindaco di Luni, ha trascorsi calcistici con i gialloazzurri "Due tifoserie ancora genuine anche se loro hanno un presidente americano".

Non sarà presente sugli spalti a sostenere la Carrarese da tifoso. Massimo Marcesini (nella foto sotto), assessore e vicesindaco di Luni, è infatti residente nel territorio spezzino pur non condividendo la passione per la formazione aquilotta. Una fede calcistica che è nata indossando quei colori e sfiorando anche il debutto in serie C1.

"Ho giocato dagli allievi fino alla Berretti e spesso mi allenavo con la prima squadra al tempo allenata da Marcello Lippi. Non ho debuttato in prima squadra ma ho avuto la soddisfazione di essere convocato e presente in panchina in un paio di partite. E poi ironia della sorte sono passato al Canaletto. Quindi ho amici, ex compagni di squadra e conoscenti a Spezia. Anche il mio impegno politico mi porta a avere rapporti costanti con gli spezzini".

Come vive questa rivalità?

"In una costante contraddizione. Vivo a Luni, ho frequentato le scuole a Carrara e da sempre dai carrarini sono definito lo spezzino. E viceversa. Una sorta di crisi di identità comunque divertente".

Lei è un fedelissimo dello stadio dei Marmi?

"Ho visto tante partite e comunque sono sempre stato vicino alle sorti della squadra. Da quando anche mio figlio minore gioca nelle giovanili della Carrarese sono ulteriormente interessato".

Che sapore ha un derby senza tifosi?

"Decisamente amaro. Questa è la sfida più importante di sempre. Lo Spezia che punta a risalire in serie A noi che invece cerchiamo di mantenere la categoria appena raggiunta. E poi senza il calore sugli spalti, gli sfottò e l’incitamento si perde tutto. Noi mancavamo nella gara dell’andata, gli spezzini non ci saranno domani".

Ci sono affinità tra le due tifoserie?

"L’aspetto più bello è la poplarità del calcio. Sia a Carrara che a Spezia vedo ancora i tifosi trascinati dalla passione genuina che si è persa altrove. Il tifoso vicino al popolo che non si tira indietro quando si vivono momenti difficili come dimostrato dai ragazzi che, nelle alluvioni che hanno colpito le rispettive zone, si sono ritrovati fianco a fianco a spalare il fango".

E a livello societario?

"Su questo aspetto noi siamo ancora più genuini. Infatti abbiamo un presidente di Carrara loro invece per andare avanti devono affidarsi a un americano".

La decisione di vietare la trasferta agli spezzini?

"Perdiamo tutti. Stiamo andando alla deriva del calcio perchè lo sport è fatto di emozioni vissute in diretta e non soltanto dalla televisione".

Che cosa si aspetta dal campo?

"Di riprenderci quello che abbiamo lasciato al Picco".

Massimo Merluzzi