REDAZIONE LA SPEZIA

Una targa alla memoria per il centenario di Bocca

La proposta di Davide Besana al sindaco Paoletti in attesa di risposta "Se non occorrono permessi agirò da solo, sulla parete della casa che abitò"

Insieme alla moglie Silvia Giacomoni il giornalista-scrittore Giorgio Bocca aveva scelto per le vacanze una casa di Pugliola con una bella vista sul golfo, ma fuori della folla, dove dopo le giornate al mare poteva mettersi alla macchina da scrivere a preparare il “pezzo” da dettare a Repubblica, per raccontare e analizzare gli eventi che si facevano crocevia della storia.

"L’attentato a Borsellino ce lo annunciò la taxista che ci stava portando a casa. Lui non disse nulla, si richiuse nella sua stanza e un’ora dopo l’articolo era pronto" ricorda Davide Besana, figlio della seconda moglie Silvia e quindi, dall’età di 4 anni a tu per tu col Bocca, che ha sempre considerato "un padre" e che, se fosse ancora in vita, avrebbe compiuto 100 anni.

Davide in quella casa (che al piano terra ospitò le Sezioni del Pci e del Psi) vive ed elabora le sue creazioni; cartoonist di lungo corso, dà tratto alle vignette-opere d’arte (per lo più legate al mondo della vela), intrise, quando occorre, di sana irriverenza. Questione, quest’ultima, anche di affinità col Bocca, che non faceva sconti a nessuno. "Il Bocca mi ha insegnato ad usare il cervello a non fermarmi mai al primo sguardo e non farmi mettere i piedi in testa da nessuno…" racconta in questi mesi invitato ai convegni per parlare del giornalista-scrittore. Nei giorni scorsi era a Camogli al Festival della comunicazione. Lo ha raggiunto col Midva, la barca a vela che fu del Bocca, scafo d’epoca di casa a Lerici: un pezzo di storia che ha sotto la chiglia più di 15mila miglia di crociere di famiglia e successi in regata.

Insomma, un bel corredo di elementi per motivare il desiderio che sale dal cuore: "Vorrei collocare una targa alla memoria del Bocca sulla facciata della casa; mi hanno detto che non occorrono permessi…lo farò".

Non sarebbe meglio che lo facesse il Comune?

"L’ho chiesto al sindaco lo scorso anno ma non ha ancora risposto alla mail...".

Forse i trascorsi politici del Bocca ‘frenano’ gli slanci...

"Bocca era un uomo libero, dai trascorsi partigiani ma non prono al Pci. I rapporti erano tesi. Il partito non digerì la sua biografia su Togliatti. L’Unità la recensì 20 anni dopo…".

Nell’immaginario collettivo Bocca, con la camicia felpata e i trascorsi da sciatore, è vissuto più come un uomo di montagna…

"Non è così. Amava il mare. Aveva scelto Lerici per vivere in simbiosi con esso. Era un bravo marinaio"

I suoi rapporti con i locali?

"Non ottimali. Non si faceva scrupolo nel muovere delle critiche per la miopia con cui, negli anni 80, veniva sottovalutato il turismo. Era spigoloso…"

La sua forza…

"Sì. Quella del libero pensatore".

Corrado Ricci