Una tragedia evitabile. Braccialetto elettronico con un mese di ritardo. L’applicazione era oggi

A moglie e figlia doveva essere dato invece un dispositivo che lancia l’allarme. La richiesta era stata fatta il 23 aprile, ma non ce n’erano disponibili. .

Una tragedia evitabile. Braccialetto elettronico con un mese di ritardo. L’applicazione era oggi

Una tragedia evitabile. Braccialetto elettronico con un mese di ritardo. L’applicazione era oggi

All’appuntamento di oggi nella caserma dei carabinieri di Riccò del Golfo non andrà nessuno.

Era il giorno stabilito per mettere il braccialetto elettronico a Hichem Ben Fattoum, il cinquantenne che lunedì ha ucciso a coltellate la moglie Saida Mammouda e poi si è tolto la vita, dopo che lo scorso 23 aprile il gip aveva firmato la richiesta del pubblico ministero Monica Burani per il divieto di avvicinamento ai familiari e al domicilio. Avrebbero dovuto applicargli subito anche il dispositivo alla caviglia, mentre alla moglie e alla figlia doveva essere consegnato un tracker che lancia un segnale di allarme in caso di avvicinamento.

Purtroppo non ce n’erano di disponibili per le numerose richieste e l’appuntamento è stato rimandato addirittura a un mese dopo. Forse se l’uxoricida avesse avuto il braccialetto, la tragedia si poteva evitare. La procura, appresa la notizia di reato, aveva ridotto i tempi, sei giorni, per arrivare al divieto di avvicinamento. Per avere al più presto il braccialetto, magari qualcuno avrebbe dovuto battere i pugni. Un mese di attesa è troppo.

Saida Mammouda, la vittima, avrebbe compiuto 47 anni il prossimo 15 giugno. Anche se indossava sempre l’hijab, le piaceva vivere all’occidentale. Guidava l’auto e si era bene integrata nella comunità di Riccò.

Il 16 aprile scorso aveva denunciato il marito per maltrattamenti nei confronti suoi e della figlia. Lui non voleva che la ragazza di 12 anni, studentessa delle scuole medie, frequentasse i maschi anche se insieme alle amiche. Quando lei si era opposta al divieto di andare al parco dopo la scuola, aveva picchiato sia lei, tirandole i capelli e prendendola a ciabattate, che la madre con calci e pugni. Mamma e figlia erano state medicate al pronto soccorso e non avevano fatto più ritorno a casa fino a che non era scattato il divieto di avvicinamento.

Hichem Ben Fattoum lunedì mattina non sarebbe andato a casa armato. Forse nelle intenzioni voleva un chiarimento con la moglie. I carabinieri sulla porta non hanno trovato segni di forzatura, magari si era tenuto una copia delle chiavi o la stessa donna gli ha aperto. Il coltello lo ha preso in cucina, su questo ci sono pochi dubbi. L’allarme lo ha lanciato la dirigente scolastica della media di Riccò quando ha visto che Saida non era andata a prendere la figlia. Non era mai successo. I carabinieri sono andati a scuola e hanno chiesto le chiavi di casa alla ragazza. E quando sono entrati, hanno scoperto la tragedia. I figli sono stati portati da una zia materna. Questa mattina a scuola i loro banchi erano vuoti.

Massimo Benedetti