MATTEO MARCELLO
Cronaca

Un’attesa lunga tre anni. Spostamento dei vivai all’esterno della diga. Via libera dalla Regione

Giampedrone: "Tutela del lavoro e garanzia per i dragaggi dei fondali dello scalo". Soddisfatti i muscolai. "Passi in avanti per il rilancio della mitilicoltura spezzina".

Giampedrone: "Tutela del lavoro e garanzia per i dragaggi dei fondali dello scalo". Soddisfatti i muscolai. "Passi in avanti per il rilancio della mitilicoltura spezzina".

Giampedrone: "Tutela del lavoro e garanzia per i dragaggi dei fondali dello scalo". Soddisfatti i muscolai. "Passi in avanti per il rilancio della mitilicoltura spezzina".

Del piano se ne parlava da ormai tre anni: l’accordo firmato nel 2022 prevedeva lo spostamento dei vivai dei mitilicoltori all’esterno della diga foranea, e la successiva esecuzione dei dragaggi dei fondali dei bacini portuali e del canale di accesso allo scalo. Un progetto che, dopo una lunga impasse, da ieri può finalmente essere messo in pratica. La Regione Liguria ha dato l’ok alla delocalizzazione degli allevamenti di muscoli attualmente posizionati all’interno della diga: è di ieri il provvedimento – proposto dagli assessori all’Ambiente e all’Acquacoltura e Pesca, Giacomo Giampedrone e Alessandro Piana – varato dalla giunta per riparametrare le aree a disposizione dei mitilicoltori spezzini. "Una decisione raggiunta in tempi rapidi grazie al lavoro dei nostri uffici e molto attesa da parte sia dei mitilicoltori sia dell’Autorità portuale – illustra ’assessore Giampedrone –. Un risultato importante, frutto di un tavolo di lavoro avviato mesi fa che sta dando effetti positivi per tutelare la cooperativa dei mitilicoltori e consentire anche la realizzazione di importanti attività di dragaggio dei fondali del porto. In questo modo infatti gli attuali impianti potranno essere messi al sicuro, garantendo la prosecuzione dell’attività di allevamento in acque con condizioni igienico sanitarie di salubrità certificate da Arpal, cui spettano tutti i monitoraggi e controlli necessari". In questo modo, gli interessi del sistema porto e quelli dei muscolai spezzini potranno trovare soddisfazione.

"Un equilibrio tra la tutela delle attività di mitilicoltura e le esigenze di sviluppo portuale – aggiunge il vicepresidente della Regione, Alessandro Piana – assicurando condizioni ottimali per gli allevatori. Continueremo a supportare il comparto ittico e della molluschicoltura con azioni concrete, consapevoli del valore economico e tradizionale di questa attività per la Liguria. La delocalizzazione fuori dalla diga foranea rappresenta inoltre una soluzione sostenibile, frutto di un lavoro condiviso con gli operatori del settore e l’Autorità portuale". E proprio dall’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale viene espressa soddisfazione per la pratica, annunciata tre anni fa dall’ex presidente Mario Sommariva.

"Finalmente possiamo dare attuazione a quanto stabilito nell’accordo sottoscritto nel 2022 con la Cooperativa Mitilicoltori Spezzini – afferma il Commissario straordinario Federica Montaresi –. Grazie a questo atteso provvedimento si potrà dare avvio alla realizzazione dei nuovi impianti di mitilicoltura al di fuori della diga foranea, garantendo le condizioni di lavoro a un settore così importante e vitale per la blue economy spezzina". L’aggiornamento verrà inserito nel registro delle Aree protette e comunicato all’Autorità di Bacino distrettuale competente. Un via libera che attendevano da tempo i muscolai spezzini, che ora potranno spostare le attività al di fuori della diga foranea.

"Si tratta di un passo in avanti importante nel percorso di ristrutturazione e rilancio della mitilicoltura spezzina – commentano il presidente e il direttore della Cooperativa Mitilicoltori Associati, rispettivamente Paolo Varrella e Federico Pinza –. Con la delibera della Regione prende forma il disegno concordato anni fa con l’Autorità portuale per razionalizzare i vivai e consentire le operazioni di dragaggio garantendo la produzione locale. In altre parole verranno creati spazi adeguati per trasferire i molluschi fuori diga durante le operazioni, azzerando di fatto i rischi dovuti agli scavi. Grazie a questo programma di lavoro - proseguono Varrella e Pinza – avremo modo anche di rivedere la disposizione dei vivai dentro diga al fine di proteggerli meglio dalla predazione delle orate, e questo ci fa ben sperare per il muscolo spezzino".

Matteo Marcello