ALMA MARTINA
Cronaca

Uniti sotto il segno della lumaga. Alla Serra una sagra che è storia

Il simbolo di un territorio è anche evento e principale canale di finanziamento delle iniziative locali. Cooperative, volontariato, squadre di calcio e una compagnia teatrale: quando fare rete è fondamentale.

Il simbolo di un territorio è anche evento e principale canale di finanziamento delle iniziative locali. Cooperative, volontariato, squadre di calcio e una compagnia teatrale: quando fare rete è fondamentale.

Il simbolo di un territorio è anche evento e principale canale di finanziamento delle iniziative locali. Cooperative, volontariato, squadre di calcio e una compagnia teatrale: quando fare rete è fondamentale.

Poggi

La prima che si incontra è quella eretta dallo scultore giapponese Yoshin Ogata in prossimità dell’area giochi. Un’altra invece è ben visibile, nel suo mosaico in ciottoli, proprio sulla strada che accompagna nel borgo. Infine, la si trova dipinta di rosso, sul muro, come un logo, sotto alle iniziali U.S.: Unione Sportiva del Circolo Arci de La Serra. La lumaca, di questo piccolo ma bellissimo borgo arroccato sopra Lerici, è il simbolo della tradizione della sua gente. Piatto povero, tipico delle case e delle famiglie che da sempre abitano qui, è divenuto oggi, invece, ricercata pietanza e iconica protagonista della sagra del paese. Cucinata rigorosamente "alla serrese" con le erbe del vicino Carpione: timo, origano, altre spezie locali e, naturalmente, l’ingrediente segreto. Ma andiamo con ordine. Cuore del borgo de La Serra è il Circolo Arci – svela Guglielmo Chiappini, suo ex presidente – associazione, con sede nell’immobile di via Casamento, che è punto nevralgico dell’ intera comunità non solo per logistica ma anche per tutte le attività culturali, sociali e sportive a cui dà vita. "Il nostro circolo – esordisce Chiappini – è nato nel lontano 1906 quando i primi soci si ritrovarono a dare vita alla prima realtà associativa della Serra, all’epoca chiamata "Cooperativa di Consumo" con sede costruita da loro stessi su terreni di proprietà. Fagocitata nel ‘36 – precisa ancora Chiappini – dal fascismo, fu trasformata in associazione al dopolavoro per essere poi finalmente restituita, alla fine del ventennio, allo Stato italiano". La vita travagliata della storica cooperativa si incontrerà, all’alba del 68’, con una realtà emergente: quella di un piccolo club fondato dal alcuni giovani del paese all’insegna della musica dei Beatles e dello svago." L’Unione Sportiva – precisa Chiappini - nasce come associazione con scopo naturalmente sportivo, ma anche culturale". "Pur essendo un paese piccolo – dice Alessandro Ratti, segretario del circolo – abbiamo, a oggi, ben due squadre di calcio sotto il nome di "Unione sportiva Serra": una formata da 11 giovani e l’altra di 7 giocatori over 45; entrambe in grado di partecipare ai campionati amatori. Ciò che davvero è importante – sottolinea Ratti – è lo spirito che ci anima, che è rimasto inalterato nel tempo: questo circolo e la sua realtà li abbiamo nel cuore". E proprio grazie all’Unione sportiva e alla sua necessità di finanziamenti, nasce nel 1967 la ormai famosa Sagra della Lumaca che si svolge a fine agosto, in occasione della festa del patrono del paese. "La nostra sagra – dice Chiappini – è una delle più vecchie feste gastronomiche della provincia e quest’anno vedrà la sua 58esima edizione. Pensare che è nata, ed è ancora oggi, come prima fonte di autofinanziamento del nostro circolo che può così gestire il ’Magazin’ - come chiamano la loro sede - oltre al ristorante l’Orto di Ameste. Recentemente, ma parliamo sempre degli anni 80’, è stata istituita dall’allora parroco anche una seconda sagra, quella parrocchiale che si svolge nel piazzale della Chiesa e che mi sento di assicurare non è assolutamente in contrapposizione ideologica con la nostra". E che il piatto della lumaca non sia casuale lo chiarisce bene Bernardo Ratti, presidente della Società Marittima di Mutuo Soccorso di Lerici e appassionato di storia e cultura del territorio: "La sagra – spiega - non è solo gastronomia ma anche storia, cultura e "radice" della gente serrese. Gli antichi liguri del resto hanno sempre cucinato le lumache perché "ghea pogo" e queste abbondavano nei campi: talvolta, si usava l’acqua per stanarle simulando la pioggia e il rumore del pentolame, che tanto divertiva i bambini, per riprodurre il temporale".