REDAZIONE LA SPEZIA

Uva ’resistente’ alle Cinque Terre Avanti con le adozioni salva-vigneti

Matteo Bonanini: "Verso una produzione eccellente. Iniziamo con la raccolta dei grappoli per lo Sciacchetrà". Gianni Paxia: "Si consolida la pratica del recupero del terreni abbandonati attraverso la rete associativa"

Uva sana, succosa e ...resistente quella delle Cinque Terre. Ha retto all’arsura estiva e alla bomba di vento del 18 agosto. "Sarà una buona annata" annuncia Matteo Bonanini, presidente della Cooperativa sociale di Groppo che raduna gran parte degli agricoltori eroici, e acrobatici, che si spendono e sbattono per la salvaguardia dei terreni terrazzati. Ieri l’inizio delle grandi manovre, con l’avvio della raccolta dell’uva per lo Sciacchetrà. "La tabella di marcia prevede il 3 e il 4 settembre la raccolta nelle zone pregiate delle coste da’ Posa, de sèra e de Campo per poi procedere alla vendemmia generalizzata dal 6 settembre".

Il segreto della ’resistenza’ all’aridità estiva e all’ultimo fortunale?

"La forza delle nostre vigne, la profondità delle radici, la coltivazione in gran parte della pergola che le espone poco ai colpi di vento, la loro cura. L’ultima acqua, invece di fare danni, ha reso più succosi i chicchi. E’ arrivata al momento giusto, non prima di San Rocco, che cade il 20 agosto, confermando il detto dei vecchi: da San Loenso l’è anca en tempo, da San Rocco l’è sta troppo; il problema è quando la pioggia abbondante arriva dopo il 20 agosto... Per ora va tutto bene. Unica sofferenza quella delle barbatelle; ma si farà presto a reimpiantarle".

Come procede il recupero dei vigneti abbandonati?

"Stiamo cercando di fare del nostro meglio in sinergia con la Fondazione di Manarola; per ora abbiamo recuperato 5mila metri quadrati e stiamo procedendo ai reimpianti; per la messa in produzione occorreranno 2 o 3 anni. Confidiamo nell’impegno di giovani agricoltori, chiamati poi a conferire alla cooperativa".

Il progetto di contrasto all’abbandono dei vigneti procede anche nella zona spezzina del Parco delle 5 Terre. Il nome è un programma: T.R.A. Monti (Terre Restituite all’Agricoltura): 2500 metri quadrati di terreni resuscitati.

"Avviato nel 2014, da 3 anni sta dando i suoi frutti contribuendo alla salvaguardia del territorio, dando impulso ad iniziative analoghe" spiega Gianni Paxia, presidente di "Per Tramonti" l’associazione che ha acquisito e acquisisce in comodato gratuito i terreni incolti dai proprietari che non sono più in grado di coltivarli per poi curarli con propri soci, volontari aggregati e qualche assist a pagamento: "Il nostro obiettivo economico è andare alla pari. La finalità è contrastare l’abbandono e mantenere muretti a secco per la tenuta idrogeologica del terreno"

Prospettive del 2022?

"Prevediamo una produzione di circa 900 bottiglie di Cimento, il vino-bandiera di Tramonti, con conferimenti alla cantina di Walter De Battè".

Corrado Ricci