I cortei e gli scioperi dei primi anni Sessanta, la morte di Pasolini, Chernobyl e tanto altro. "Frame di un film, la storia della nostra vita, perché Francesco Vaccarone non era un semplice artista, ma un intellettuale che aveva affidato all’arte le sue riflessioni". Parole di Paolo Asti, curatore della mostra ‘Dall’Alba al Tramonto’ organizzata dall’associazione culturale Startè (di cui è presidente) con il sostegno della Camera di Commercio Riviere di Liguria (che la ospita), dedicata al maestro spezzino, con inaugurazione prevista sabato alle 17.30 e finissage il 13 dicembre. Nel 1984 la Camera di Commercio allestì una mostra di Vaccarone e Marzulli: si trattava di una delle prime occasioni in cui l’ente pubblico apriva ad iniziative culturali.
"Siamo orgogliosi – ha sottolineato Davide Mazzola, vice presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria – di ricordare la figura di Vaccarone e quel momento: un tributo doveroso e sentito, all’uomo e all’artista che, tramite opere che hanno girato il mondo, ha dato lustro alla Spezia, alla Liguria e all’Italia, facendone brillare il nome nel panorama artistico internazionale godendo di unanime apprezzamento da parte della più qualificata critica. Con questa mostra rendiamo omaggio alla sua figura: con straordinaria profondità e impegno politico e civile, Vaccarone ci ha lasciato un patrimonio prezioso e da condividere". Quattro dipinti di Vaccarone, che fanno parte della collezione artistica della Camera di Commercio, sono esposti nella sede camerale in modo permanente: le tele A Pasolini (1975), Forme (1987), Volo di gabbiani al tramonto (1973) e Agave (1989). "Opere che costituiscono il nucleo centrale da cui si dipana la mostra – spiega Asti, a cui la moglie di Vaccarone, Gabriella Peroni, ha rivolto un sentito ringraziamento – . In tutto 21 lavori più 5 incisioni acquerellate a mano, realizzate appositamente da Vaccarone per la mostra del 1984 dal titolo ‘Dall’Alba al Tramonto’, che abbiamo ripreso come titolo di questa esposizione. Quella di Francesco Vaccarone è stata una figura di riferimento per intere generazioni e per la città tutta, un intellettuale capace di condensare, nella tipicità spezzina, grandi verità in quelle che apparivano come semplici battute".
Marco Magi