Era quasi inevitabile. Che dopo la protesta sindacale, si alzassero i venti della polemica politica. E così è stato. L’impasse in cui si è impantanata ancora una volta la Variante Aurelia – lunedì scorso i lavoratori impegnati nel cantiere del primo stralcio del terzo lotto hanno incrociato le braccia per protestare contro il mancato pagamento dello stipendio (l’ultima busta paga risale allo scorso agosto) – ha prodotto alcuni prevedibili strascichi. "Esprimiamo grande preoccupazione per la condizione dei lavoratori di Ici (Italiana Costruzioni Infrastrutture, ndr.) che attendono gli stipendi arretrati e che sono in sciopero nei cantieri del terzo lotto della Spezia e del secondo lotto di Savona. La Regione Liguria scenda in campo per sbloccare due progetti fondamentali per la Liguria". Lo ha detto Davide Natale, segretario ligure e consigliere regionale del Pd, che aggiunge: "Il cantiere spezzino in particolare è fermo ormai dall’estate, come hanno denunciano gli stessi lavoratori, anche a causa del materiale e dei mezzi che mancano. A rischio c’è il presente dei dipendenti e delle loro famiglie, costrette a chiedere prestiti per andare avanti. E c’è anche il futuro di un’opera imprescindibile. Regione Liguria non rimanga con le mani in mano, colga l’appello dei sindacati e metta la vicenda in cima alla propria lista delle priorità".
Immediata la replica dell’assessore regionale alle infrastrutture, Giacomo Giampedrone. "I cantieri per l’Aurelia bis alla Spezia sono già sbloccati, i progetti approvati e appaltati con i fondi necessari. Al contrario, nel 2015, abbiamo ereditato dal Pd ligure un cantiere abbandonato dopo l’appalto affidato dall’allora governo Renzi. Un conto è la la situazione di crisi aziendale, gestita dal governo con il commissario Castiglioni, altra cosa è il ruolo degli enti pubblici, cui compete l’approvazione del progetto e il reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione dell’opera. Che è quello che il centrodestra ha fatto negli ultimi nove anni. Certamente l’attenzione continuerà ad essere massima".
I problemi, lo ricordiamo, riguardano il primo stralcio del terzo lotto , ovvero il tratto compreso tra gli svincoli di via del Forno e di Buonviaggio, assegnato nel 2021 da Anas alla Italiana Costruzioni Infrastrutture per 38 milioni di euro, e che sulla carta dovrebbe essere pronto per la primavera del 2025. Sul nodo posto dalle organizzazioni sindacali è stato convocato un incontro in Prefettura, che si terrà questa mattina e che vedrà la partecipazione, insieme alle segreterie provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, dei refenti della struttura commissariale, dell’azienda e di Ance.