La borgata della Venere Azzurra non si muove da San Terenzo. I giudici del Tar hanno infatti annullato gli atti con cui il Comune di Lerici la scorsa primavera aveva disposto la revoca della concessione demaniale relativa alla sede della borgata marinara – situata nei locali sotto al castello di San Terenzo – sfrattando di fatto l’associazione nelle more di un possibile accordo che avrebbe portato la stessa borgata gialloblù ad essere trasferita in alcuni locali del Circolo Erix di Lerici. Il tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso della sezione lericina della Lega Navale – motore della borgata marinara – assistita legalmente dagli avvocati Riccardo De Marco e Piera Sommovigo. Nella sentenza, i giudici sottolineano in primo luogo che "non sussistono le asserite difficoltà finanziarie della borgata in relazione al pagamento dei canoni demaniali atteso che essa, come documentato in atti e non contestato, ha sempre pagato i canoni di competenza ed ha anche regolarizzato le pendenze relative al precedente concessionario".
Non solo. Per i giudici – come peraltro evidenziato nelle memorie dalla borgata ricorrente – "non sussiste il presupposto fondamentale degli accordi presi e dati per già esistenti, con il circolo velico Erix per l’utilizzo degli spogliatoi e di altri spazi da parte dei soci della borgata", dato che lo schema della convenzione con il circolo velico risalirebbe ad aprile, due mesi dopo la decisione del Comune di revocare la concessione messa nera su bianco nella delibera di giunta comunale del 16 febbraio. "L’atto impugnato – proseguono i giudici – è illegittimo per non avere esplicitato le concrete ragioni della revoca e i profili di pubblico interesse perseguiti e per non avere idoneamente valutato l’entità del sacrificio imposto alla ricorrente che verrebbe privata della disponibilità del locale necessario per lo svolgimento della propria attività istituzionale, a fronte della mera eventualità di poter utilizzare gli spogliatoi del vicino circolo Erix, peraltro solo in seguito all’approvazione e all’operatività della convenzione con tale soggetto. Le ragioni indicate nella memoria del Comune sono postume e inammissibili".
Il Tar ligure, nell’annullare tutti gli atti impugnati dalla Venere Azzurra, ha decretato la compensazione delle spese. La borgata di San Terenzo (destinataria degli spazi che il Comune avrebbe voluto togliere alla Venere Azzurra), inizialmente costituita in giudizio, a novembre aveva deciso di rinunciare alle difese.
Matteo Marcello