ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

Verso le sfide referendarie. Costituito il comitato del sì

Tra i membri di spicco, il segretario della Cgil Comiti e l’ex sindaco Pagano "Una battaglia di democrazia e partecipazione. I diritti di nuovo al centro" .

I membri del Comitato per il sì ai cinque quesiti referendari dell’8 e 9 giugno

I membri del Comitato per il sì ai cinque quesiti referendari dell’8 e 9 giugno

Stop ai licenziamenti illegittimi, più tutele per i lavoratori delle piccole imprese, riduzione del lavoro precario, più sicurezza e integrazione. Sono questi, nel dettaglio, i temi su cui vertono i cinque referendum abrogativi – rispettivamente quattro in materia di lavoro e uno sulla cittadinanza – per i quali si è chiamati a votare l’8 e il 9 giugno prossimi. In vista di questo appuntamento con le urne, si è costituito alla Spezia il Comitato provinciale per il sì, composto da rappresentanti di associazioni e partiti e da semplici cittadini nonché dotato di un coordinamento di cui fanno parte Luca Comiti, segretario della Cgil e portavoce, Giorgio Pagano, ex sindaco della Spezia e storico; Pierpaolo Ritrovati, rider, Delia Montali, studentessa, Chiara Cozzani, educatrice, Marta Michelis, impiegata. Loro obiettivo è quello di organizzare e gestire le iniziative di campagna elettorale e promuovere e supportare la nascita di altri comitati per il sì nei quartieri e nei luoghi di lavoro.

"I referendum sul lavoro e sulla cittadinanza – esordisce Luca Comiti – rappresentano molto più di una semplice consultazione popolare. Sono, prima di tutto, una battaglia di democrazia, partecipazione e civiltà. E lo sono perché rimettono nelle mani delle persone la possibilità di decidere su questioni che riguardano la loro vita quotidiana, i loro diritti, il loro futuro. I referendum abrogativi servono a cancellare in tutto o in parte una legge, e i loro risultati sono validi solo se al voto partecipa almeno il 50 per cento più uno dei cittadini aventi diritto. Per la noi il messaggio è molto chiaro: con 5 ’Sì’ il tuo voto può contare e può cambiare immediatamente le cose, rilanciare un’altra idea di lavoro, di società, di Paese". E se il referendum è davvero un concreto strumento nelle mani di ogni singolo cittadino, la sfida da vincere oggi è quella della partecipazione al voto. "Questi cinque referendum riguardano tutti i cittadini – precisa Giorgio Pagano –, non solo i lavoratori. Questo perché, se il lavoro è povero, precario e non sicuro; significa che il modello di sviluppo di un intero paese non va bene; significa che è l’Italia intera a essere in declino. La parola chiave è dignità. E porre la questione sulla dignità del lavoro equivale a porre la questione su un modello di sviluppo che ci riguarda tutti, lavoratori e non".

Due le prossime iniziative legate al percorso di approdo ai referendum: la prima (con sede e orario da definirsi) si terrà il 2 di aprile e avrà come protagonista l’ex ministro Fabrizio Barca; mentre la seconda, di respiro nazionale, avrà luogo in una delle piazze cittadine e vedrà diversi interventi sul tema, da parte di politici e personaggi di spicco.

Alma Martina Poggi