Vertice a quattro a casa Toti. Le opposizioni in trincea

Nel mirino delle minoranze finisce l’incontro avvenuto lunedì ad Ameglia "Non si può governare un ente in smart working, con tramezzini e anguria".

Vertice a quattro a casa Toti. Le opposizioni in trincea

Vertice a quattro a casa Toti. Le opposizioni in trincea

GENOVA

Un pomeriggio di fuoco in Consiglio regionale. Nel parlamentino ligure ha tenuto banco l’incontro avvenuto lunedì, tra il presidente ad interim Alessandro Piana, gli assessori Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, e il presidente della giunta Giovanni Toti, che si trova agli arresti domiciliari in seguito all’inchiesta della procura di Genova. All’inizio della seduta l’opposizione ha chiesto a Piana di riferire in aula. "È stato un incontro politico in cui non si è parlato neanche della minoranza, solo della nostra azione politica. Non si è parlato di attività amministrativa" ha ribadito il presidente ad interim, ma la risposta ha rilanciato l’offensiva delle opposizioni, con i pentastellati Fabio Tosi e Paolo Ugolini che hanno sottolineato come "la fuffa prodotta nelle ultime sette settimane dal centrodestra azzoppato ha raggiunto vette inaspettate. Rigassificatore, sanità, disavanzo, nomine e bilancio sono questioni solo politiche? Qualcuno sta mentendo. Non si governa un ente in smartworking ricorrendo a letterine, tramezzini e fette di anguria". Per Ferruccio Sansa la giunta Toti "deve andare a casa. Hanno arrestato Toti, non la Liguria". È intervenuto anche lo spezzino Roberto Centi, che ha sottolineato il clima difficile e di incertezza in cui si trova il Consiglio regionale e ha ribadito la necessità delle dimissioni del presidente Toti. Caustico anche il capogruppo dem, Luca Garibaldi, che rivolgendosi alla maggioranza ha affermato che "la vostra fragilità politica diventerà sempre più evidente. Questo degrado istituzionale da repubblica delle banane è un elemento che dovrebbe riportare tutti a maggior dignità. Chiediamo la fine di questa penosa agonia di cui voi non vi assumete nessuna responsabilità". Secondo Gianni Pastorino di Linea Condivisa "quanto accaduto oggi dimostra ancora una volta l’assoluta difficoltà in cui si trova il centro destra, pervicace nel voler insistere che continui il governo della regione, mentre appare evidente che l’interesse di Toti prevale sul bene pubblico". Strali anche dallo spezzino Davide Natale, per il quale ci sarebbe una rottura nel centrodestra in quanto all’incontro di lunedì mancavano gli assessori di Fratelli d’Italia. Immediate le repliche degli esponenti del centrodestra, con Angelo Vaccarezza, Sonia Viale, Claudio Muzio, Veronica Russo e Alessandro Bozzano a ribadire l’unità del centrodestra e la decisione di andare avanti fino alla fine della legislatura.

Matteo Marcello