A pochi giorni dalla discussione in Consiglio regionale sulla mozione di sfiducia nei confronti del governatore Giovanni Toti, presentata il 28 maggio dai partiti di opposizione (esclusa Azione), la Procura di Genova ieri ha autorizzato un incontro tra lo stesso Toti e il suo fedelissimo braccio destro, l’assessore Giacomo Giampedrone. Un incontro alla presenza dell’avvocato Stefano Savi, che si è svolto nelle prime ore della mattinata nella casa di Ameglia nella quale il presidente della Regione si trova agli arresti domiciliari, improntato ad un clima di serenità e al quale il presidente ha preso parte con atteggiamento propositivo.
Ma soprattutto un faccia a faccia politico finalizzato a serrare i ranghi, ad allontanare l’ipotesi dimissioni e a comunicare all’esterno la chiara intenzione di proseguire con l’esperienza di governo.. "Dal lungo confronto – si legge in una nota fatta uscire poco dopo la fine della riunione – è emersa con forza l’intenzione di andare avanti in modo compatto insieme alla maggioranza di centrodestra, alla luce degli importanti risultati ottenuti in questi nove anni di mandato. Da qui la decisione di respingere senza indugi e con assoluta fermezza la mozione di sfiducia di martedì prossimo in Consiglio". Dall’incontro è emerso anche "il totale convincimento che la giunta e l’amministrazione regionale debbano continuare a lavorare per la realizzazione dei progetti di mandato, che sono stati affidati loro dagli elettori a stragrande maggioranza, con lo stesso spirito di sempre, ma soprattutto con la leale collaborazione fra i fondamentali e non sostituibili input politici per la gestione degli affari quotidiani e l’apparato tecnico istituzionale dell’ente, essendo la giunta pienamente operativa con il vice presidente facente funzioni Alessandro Piana e tutti gli assessori". Che significa, tra le righe, maggioranza compatta, almeno fino a quando non saranno aperte le urne delle Europee ormai alle porte. Intanto, l’avvocato Savi, che ha in mano la difesa di Toti, precisa che "a oggi non è stata ancora depositata l’istanza di revoca della misura, in attesa che il quadro istruttorio si definisca. Una scelta – ha concluso Savi – assunta nella convinzione che il lavoro della Procura terrà nel giusto conto anche le esigenze istituzionali della Regione Liguria".